Quando si affronta la progettazione di un servizio di pulizia tecnica in ambiente ATEX è assolutamente necessario pensare a quali macchinari ed attrezzature siano idonei ad operarci.
Una zona ATEX è un volume fisico, parte di un impianto o di un’area di lavoro, dove è stata computata o valutata la probabile presenza di atmosfera potenzialmente esplosiva (aria + gas/vapori oppure aria + polveri oppure aria + gas/ vapori + polveri).
Chiaramente anche queste zone devono essere incluse in operazioni di pulizia tecnica per mantenere le condizioni di sicurezza e salubrità imposte dalla legge, per tale ragione ci si affida ad Aziende tecnicamente preparate, come Ecomm srl.
Al giorno d’oggi le esplosioni interessano industrie manifatturiere e processi lavorativi che coinvolgono l’utilizzo di materiali in forma di polvere; tale fenomeno avviene con una frequenza abbastanza elevata: secondo alcuni studi si verificherebbe un’esplosione di polveri al giorno.
Nella maggioranza dei casi questi avvenimenti non hanno conseguenze devastanti, ma a volte possono causare danni estesi che possono portare anche alla chiusura totale o parziale delle attività coinvolte.
Un’esplosione di polveri può essere definita come un evento più o meno dannoso causato da una violenta reazione di combustione di una polvere esplosiva che avviene quando si verificano particolari condizioni.
Per capire come questi eventi si originano è necessario introdurre un altro importante elemento: il pentagono dell’esplosione, cherappresenta i cinque fattori che devono essere presenti per creare l’esplosione delle polveri, ovvero:
la scelta di quale tipologia di aspiratore ATEX e di quali procedure operative sono da svolgere per la pulizia tecnica è da effettuarsi in fase di analisi con il Cliente e sono proprie della tipologia di “sporco” da rimuovere.
In generale possiamo dire che qualsiasi polvere combustibile, sia essa derivante da materiali metallici ossidabili (alluminio, ferro..), sostanze organiche naturali (zucchero, cereali…) o sintetiche (pesticidi, materie plastiche…), è potenzialmente soggetta ad esplosione.
La proprietà esplosiva dipende dalle caratteristiche chimico-fisiche delle polveri e da altre condizioni legate all’ambiente.
I parametri principali che determinano la pericolosità delle polveri e, di conseguenza, delle esplosioni sono: Kst, Pmax, MIE, MIT, LEL and UEL., a cui si aggiungono i parametri fisici.
Indice di deflagrazione della polvere – Kst e Pmax
Il Kst, insieme al Pmax (massima pressione d’esplosione di una data polvere – viene misurata in bar), è il dato che permette di valutare il rischio di esplosione polveri associato ad un impianto o processo e di capire quanto è distruttiva una data polvere in caso di deflagrazione.
Al fine di confrontare la violenza esplosiva delle polveri sono infatti stati adottati diversi sistemi di classificazione. Uno dei più noti fa riferimento alla classificazione di Bartknecht che suddivide le polveri combustibili in quattro classi di pericolo in relazione al Kst.
Limite inferiore di esplosività (LEL) e limite superiore di esplosività (UEL)
Il LEL (Lower Explosion Limit) e l’UEL (Upper Explosion Limit) rappresentano i limiti di esplodibilità e sono rispettivamente la concentrazione in aria di sostanza infiammabile al di sotto e al di sopra della quale l’atmosfera non esplode (range di esplosione). Tali limiti sono misurati in miscela con l’aria.
Minima Energia di accensione (MIE)
La MIE (Minimum Ignition Energy) è l’energia che, in condizioni di prova specifiche, risulta in grado d’innescare la polvere sottoposta a test.
Quando si parla di polveri esplosive si deve tenere in considerazione il fatto che la MIE risulta correlata alla granulometria: le particelle fini tendono ad avere energie di innesco più basse rispetto alle polveri grossolane.
Temperatura minima di accensione della nube (MIT)
La MIT (Minimum Ignition Temperature) rappresenta la temperatura minima a cui avviene l’accensione della polvere. In questo caso è bene specificare che le polveri, a differenza di gas e vapori, hanno due temperature di accensione: una relativa alla nube di polvere e l’altra inerente l’accensione dello strato di polvere (LIT)
Parametri fisici che influenzano l’esplosività polvere
Per terminare questo articolo è utile precisare che l’esplosività di una polvere è influenzata da molti altri fattori come: composizione chimica, natura del combustibile, granulometria, umidità ecc.
Composizione chimica e reattività: quando si propaga un’esplosione di polvere, avviene una reazione tra le particelle di polvere e l’ossigeno atmosferico. La velocità con cui l’ossigeno viene consumato dipendono dalla natura chimica della polvere e dal suo potere calorifico. Quest’ultimo parametro è molto importante perché determina la quantità di calore che può essere liberata nell’esplosione.
Natura e concentrazione del comburente: come abbiamo visto, l’ossigeno è uno dei comburenti più diffusi. L’aumento di ossigeno in atmosfera ATEX accentua la reazione di combustione, aumentando quindi la velocità di esplosione. Al contrario, per fermare il fenomeno esplosivo, è necessario ridurre l’ossigeno mediante miscelazione con gas inerti quali azoto, anidride carbonica.
Granulometria: man mano che le dimensioni delle particelle di polvere diminuiscono, la superficie di contatto aumenta e la polvere brucia più facilmente. Questa situazione è amplificata dal fatto che le microparticelle sono più disperdibili e restano più a lungo in sospensione. Anche la pressione massima di esplosione aumenta al diminuire della granulometria.
Umidità: in generale possiamo dire che la presenza di umidità tende a diminuire l’esplosività perché le particelle di polvere diventano più coese e creano degli agglomerati che sono più difficoltosi da disperdere e quindi più difficili da innescare. Questa reazione non è però valida per tutte le tipologie di polveri
Come abbiamo visto le polveri esplosive possono essere più o meno pericolose a seconda delle diverse caratteristiche chimico-fisiche delle stesse e dei fattori esterni che possono influenzarne l’esplosione. Per evitare conseguenze dannose è necessario quindi affidarsi ad un’Azienda preparata, come Ecomm srl, che sia capace di una attenta progettazione del servizio di pulizia tecnico.
Gli operatori di Ecomm srl, che intervengono nelle operazioni di pulizia tecnica, sono formati, informati ed addestrati per queste specifiche mansioni e le attrezzature ed i macchinari utilizzati nel servizio di pulizia sono dimensionati e strutturati tenendo in considerazione la natura delle polveri, i fattori ambientali e le norme in materia (Direttiva 2014/34/UE, Direttiva 1999/92/CE ).
Gli aspiratori industriali ATEX, forniti ad Ecomm srl da Aziende Italiane preparate, sono costruiti per operare nel pieno rispetto delle normative ATEX vigenti, garantendo la massima sicurezza operativa, grazie alle loro caratteristiche tecniche:
Alimentazione elettrica o ad aria compressa
Filtri antistatici e filtri assoluti
Motori certificati ATEX all’origine
Costruzione in acciaio INOX AISI 304 o 316
Componentistica elettrica certificata ATEX dal costruttore
Naturalmente la scelta di quale tipologia di aspiratore ATEX e di quali procedure operative sono da svolgere per la pulizia tecnica è da effettuarsi in fase di analisi con il Cliente e sono proprie della tipologia di “sporco” da rimuovere.
I servizi di pulizia industriali nelle Industrie Meccaniche hanno un impatto molto importante sull’ambiente a causa della tipologia di sporco che deve essere quotidianamente rimosso.
Infatti, nonostante l’evoluzione tecnologica abbia migliorato molto le performance dei macchinari utilizzati, questi disperdono ancora elementi inquinanti nell’ambiente, che devono essere quotidianamente puliti e i liquidi di risulta correttamente smaltiti.
pulizia industriale di un macchinario di industria meccanica, al fine di mantenerne elevate le capacità produttive
In Ecomm srl fa parte della cultura d’impresa la ricerca continua di nuove soluzioni per rendere le pulizie industriali più sostenibili, e nello stesso tempo efficienti.
Senza il rispetto per il pianeta, per le sue risorse e per le generazioni che verranno non è infatti possibile immaginare un domani sostenibile.
La sfida per i prossimi 10 anni è di dar vita a un modello di business che non solo permetta il sostentamento dell’impresa a lungo termine, ma che sia anche attento all’ambiente, al benessere sociale e a una governance equa e lungimirante.
Infatti i parametri che un’azienda deve tenere in considerazione per progettare servizi di pulizia industriali sostenibili sono racchiusi nell’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance).
I criteri “Environmental”prendono in considerazione il modo in cui un’azienda contribuisce alle sfide ambientali e al contrasto del cambiamento climatico.
Un’azienda sostenibile, come Ecomm srl, è infatti in primo luogo un’azienda rispettosa dell’ambiente, il che si traduce, per esempio, in azioni virtuose volte a:
ridurre le emissioni inquinanti;
utilizzare le energie rinnovabili;
diminuire l’impatto ambientale;
contenere il consumo di acqua;
smaltire attentamente i rifiuti;
adottare soluzioni di economia circolare.
Esempi di azioni virtuose intraprese da Ecomm srl sono ad esempio il riutilizzo dei contenitori dei detergenti; la scelta di moderni macchinari d pulizia 4.0 che permettono un risparmio di acqua ed energia; la progettazione del ciclo produttivo con particolare attenzione allo smaltimento dei liquidi reflui; l’utilizzo di energie rinnovabili per la ricarica dei macchinari Aziendali.
I criteri di “Social and Governance” analizzano il modo in cui un’azienda è amministrata e all’etica delle decisioni prese.
Un’impresa sostenibile è infatti un’impresa in grado di produrre valore per la collettività, per l’organizzazione e per tutti gli stakeholder interessati dall’attività dell’azienda, agendo con l’obiettivo di produrre profitti in modo etico.
Per raggiungere questo scopo, Ecomm srl:
investe in innovazione, tecnologia, digitalizzazione e ricerca;
paga adeguatamente il personale e i fornitori;
ha una politica di prezzi equa;
privilegia materie prime certificate e del territorio;
contribuisce allo sviluppo dell’economia locale;
svolge servizi utili e in grado di migliorare la vita dei consumatori.
Ecomm srl lavora quotidianamente per ricercare innovazione e nuove tecnologie industriali e digitali per la pulizia industriale, seguendo l’evoluzione delle tecniche a livello Europeo senza trascurare di sviluppare l’economia locale e le Aziende del territorio.
Il risultato di tale mole di lavoro, che coinvolge il personale Ecomm srl, i suoi fornitori e consulenti, è quindi la creazione di procedure di lavoro specifiche per la pulizia industrialenelle Industrie Meccaniche, che guidano il lavoro degli operatori Ecomm srl al fine di dare al Cliente il risultato voluto, con la giusta sensibilità alla sostenibilità ambientale e sociale.
Il decreto legislativo 81/2008, all’allegato IV, al paragrafo 1.9.1, “areazione dei luoghi di lavoro chiusi” prevede che, se sono utilizzati impianti aeraulici (condizionamento dell’aria o ventilazione meccanica), gli stessi devono essere sempre mantenuti funzionanti.
La definizione di impianto aeraulico è presente nella norma UNI 10339:1995 che definisce tale il complesso di apparecchiature, dispositivi, accessori e controlli necessari per ottenere la qualità dell’aria negli ambienti secondo condizioni predefinite in base alla: temperatura, umidità, assenza di inquinanti e ricambi d’aria.
Per impianti aeraulici quindi si intendono:
impianti di condizionamento e di climatizzazione ;
impianti ditermoventilazione;
impianti di ventilazione
Del sistema impiantistico, degni di nota sono gli apparati terminali tra i quali rientrano le griglie di ripresa, le griglie di aspirazione e le bocchette di mandata.
La pulizia, l’igiene, l’efficienza e la manutenzione degli impianti areaulici e di climatizzazione influenzano la salute degli occupanti degli edifici, causando spesso attacchi influenzali e malessere.
Gli stessi, poi, devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori, al fine di permettere che questi respirino aria salubre nei luoghi di lavoro.
La norma UNI 10339 ci fornisce una definizione di qualità dell’aria legata essenzialmente al fatto che non debba contenere contaminanti noti in concentrazioni tali da arrecare danno alla salute e causare condizioni di malessere per gli occupanti. I contaminanti, contenuti sia nell’aria di rinnovo che in quella ricircolata, sono gas, vapori, microrganismi, fumo e altre sostanze particolate. L’aria, secondo la norma UNI è classificata quindi secondo diversi “livelli di qualità” in base alla quantità di sostanze inquinanti presenti al suo interno.
Il 27 febbraio 2020 l’OMS ha pubblicato il documento di orientamento “Preparare il posto di lavoro per COVID-19”, il SARS.Cov2-19 è un virus che si ritiene sia trasmissibile da persona a persona con tre modalità:
per contatto ravvicinato e diretto con una persona infetta;
per inalazione di goccioline liquide prodotte dalla persona infetta;
tramite contatto con superfici contaminate dal virus.
Ai fini delle modalità di trasmissione è determinante il fatto che le persone infette tossendo, starnutendo, parlando e respirando, emettono goccioline di liquido infettate con il virus, che possono:
depositarsi sulle superfici vicino alla persona infetta e quindi essere poi riprese da chi tocca tali superfici, quindi anche apparati terminali del sistema aeraulico (contaminazione indiretta);
essere inalate da chi si trova vicino alla persona infetta o in un ambiente contaminato (contaminazione diretta).
Il contatto diretto con le secrezioni respiratorie sembra essere, in queste situazioni, la principale via di trasmissione.
COME SANIFICARE UN IMPIANTO AERAULICO
È possibile raggruppare le fasi operative da seguire per le operazioni di disinfezione da attuare sugli impianti di aerazione.
Si parte con il sopralluogo attraverso il quale effettuare una valutazione delle problematiche igieniche ed epidemiologiche al quale l’edificio è soggetto.
Al fine di non dimenticare alcun impianto e i singoli apparati che ne fanno parte, fondamentale è il censimento degli stessi e della relativa documentazione.
Si prosegue poi con l’individuazione delle problematiche tecniche degli impianti, delle criticità di natura igienico-sanitaria e delle problematiche di sicurezza relative al cantiere (che dovrà essere allestito per eseguire la bonifica), quindi all’analisi funzionale degli impianti.
Per individuare le problematiche è possibile procedere attraverso un’ispezione tecnica che prevede prelievi microbiologici di superficie, aria, acqua di condensa e particolato e una videoispezione dei condotti.
I risultati di una ispezione tecnica possono essere due:
L’impianto è pulito e si propone un piano di controllo e monitoraggio, comprensivo di ispezioni tecniche programmate oppure l’impianto risulta non idoneo ed e’ necessario effettuare la bonifica.
Verificate le problematiche dell’impianto, si passa a definire il metodo di pulizia e disinfezione, che riguarderà:
Sanificazione unità di trattamento aria ed apparecchiature.
Sanificazione delle condotte di distribuzione.
Sanificazione componenti di linea.
Sanificazione degli apparati terminali aeraulici.
Prima dell’esecuzione della pulizia (rimozione meccanica del particolato depositato all’interno delle condotte) e la disinfezione (cioè il trattamento con appositi prodotti disinfettanti) è necessario mettere in atto delle misure di contenimento della contaminazione ambientale in base all’ambito di lavoro e stato degli impianti.
La pulizia e la disinfezione devono interessare l’impianto in ogni sua parte, quindi gli apparati presenti, dalla presa dell’aria esterna fino all’ultimo terminale, considerando sia le condotte di mandata sia quelle di ricircolo.
Naturalmente i prodotti da utilizzare dipendono dalla tipologia di impianto aeraulico:
impianti di condizionamento e di climatizzazione, è consigliato l’utilizzo di aerosol disinfettante e, per le parti esterne, ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
griglie di ripresa, le griglie di aspirazione e le bocchette di mandata, è consigliato l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
impianti di termoventilazione è consigliato l’utilizzo di aerosol disinfettante e, per le parti esterne, ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
impianti di ventilazione è consigliato l’utilizzo di aerosol disinfettante e, per le parti esterne, ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
condotte di aerazione è consigliato l’utilizzo di macchinari di lavaggio specifici e aerosol disinfettante
Una programmazione periodica delle ispezioni secondo un piano di controllo e monitoraggio garantisce una migliore risposta degli impianti di aerazione e Covid-19 e consente una migliore gestione del rischio igienico sanitario da essi derivante.
La frequenza delle ispezioni visive e tecniche sono consigliate con una frequenza annuale, comunque stabilite in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi.
SANIFICAZIONE PER RISCHIO BIOLOGICO: COSA E’ CONSIGLIATO E COSA NO DAL MINISTERO DELLA SALUTE ITALIANO
Una delle sfide più complesse che affrontano le Aziende di Facility Management come Ecomm srl è quella legata alla Pulizia e Disinfezione in presenza di rischio biologico elevato, come ad esempio durante la pandemia Covid-19 oppure nelle Strutture Sanitarie, siano esse Cliniche od Ospedali.
Uno dei problemi iniziali da affrontare è che comunemente si è portati a definire termini quali Pulizia, Sanificazione e Disinfezione in modo confuso, a volte come sinonimi, mentre in particolari casi si ha la tendenza a definire come pulizia anche stadi di igiene più avanzati.
In realtà ciascuno di questi concetti porta significati tecnici ben precisi e dovrebbe essere utilizzato in modo corretto e consapevole.
Occorre quindi fare chiarezza nei termini:
La Sanificazione è un intervento mirato ad eliminare qualsiasi batterio ed agente contaminante, rendendo l’ambiente sano per la vita delle persone. Si parla quindi di Sanificazione come l’insieme delle operazioni di Pulizia e Disinfezione che si effettuano, utilizzando macchinari, prodotti chimici detergenti o disinfettanti, per riportare il carico microbico entro standard di igiene accettabili ed ottimali che dipendono dalla destinazione d’uso degli ambienti interessati.
La Pulizia è l’insieme delle operazioni manuali o meccaniche, con l’utilizzo di acqua e sostanze detergenti (detersione), che occorrono praticare per rimuovere lo sporco visibile di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico) da qualsiasi tipo di ambiente, superficie o macchinario. E’ un’operazione preliminare ed è indispensabile ai fini delle successive fasi di disinfezione.
La Disinfezione è una misura, preceduta dalla Pulizia, atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi o spore, al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti o ambienti. Essa consiste nell’applicazione di agenti disinfettanti, chimici o fisici, che sono in grado di ridurre il carico microbiologico presente su oggetti e superfici da trattare.
A questi termini si aggiunge la Sterilizzazione,intesa come il risultato finale di un processo che grazie all’avanzare della tecnologia, tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è altamente improbabile. Una popolazione di oggetti è considerata sterile se un oggetto su un milione è contaminato. Un materiale viene definito sterile quindi, se il SAL (livello di sicurezza di sterilità) è inferiore a 10−6; cioè quando le probabilità di trovarvi un microrganismo sono inferiori ad una su un milione (fonte definizione Wikipedia).
Adesso che sono chiari i termini, possiamo andare a vedere quali sono le Aziende abilitate a svolgere Sanificazioni Ambientali e che requisiti debbono avere:
Iscrizione alla Camera di Commercio con codice Ateco 81.21 o 81.22 per attività di pulizia e disinfezione
Nomina di un Responsabile Tecnico per le attività di disinfezione e sanificazione ambientale
Questi 2 requisiti sono le condizioni richieste oggi dalla normativa Italiana per una moderna Azienda che possa svolgere Sanificazioni Ambientali, come lo è Ecomm srl.
LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Nella progettazione degli interventi di pulizia e disinfezione, le moderne aziende come Ecomm srl hanno gli strumenti per individuare le diverse tipologie di ambiente, in modo da attribuire il giusto livello di servizio ed evitare sia problematiche legate al rischio infezione, sia inutili maggiori costi per interventi sovradimensionati.
La predisposizione, per ogni ambiente, delle corrette procedure di pulizia/disinfezione, prende il nome di Piano di Sanificazione, essenziale per la sicurezza igienico – sanitaria degli ambienti.
Esso comprende tutti i trattamenti, di Pulizia e di Disinfezione, necessari per rendere una superficie pulita, sia Fisicamente (assenza di sporco visibile), sia Chimicamente (assenza di residui di sostanze nocive compresi detergenti e disinfettanti), sia Microbiologicamente: (assenza di microrganismi patogeni dannosi e riduzione della carica batterica totale).
Per quanto riguarda gli interventi di Pulizia, che riguardano l’asportazione dello sporco visibile tramite sistemi meccanici e mediante l’uso di detergenti, possiamo suddividere questi ultimi in tre classi, che devono essere usati per diverse tipologie di sporco: detergenti acidi hanno la capacità di rimuovere lo sporco secco come calcare, ruggine, calce, mentre detergenti alcalini o basici sono solventi dello sporco grasso, in alcuni casi, per evitare di rovinare superfici delicate si ricorre a detergenti neutri, ad esempio applicati nella pulizia dei pavimenti.
Alla pulizia deve seguire inevitabilmente una prima fase di risciacquo, se necessario, per la rimozione dei detergenti e per procedere poi alle successive operazioni di disinfezione. La frequenza delle operazioni di pulizia dovrebbe essere correlata al tipo di utilizzo che si fa di un ambiente e comunque negli ambienti di lavoro le operazioni ordinarie non dovrebbero avere una frequenza inferiore a quella giornaliera.
Gli interventi di Disinfezione consistono nell’applicazione di prodotti disinfettanti, registrati al Ministero della Sanità Italiana, oppure di macchinari, che sono in grado di ridurre significativamente la carica batterica presente su oggetti e superfici, non arrivando mai a livello SAL < 10−6, come per la condizione di sterilità.
Bisogna sempre ricordare che tali prodotti sono generalmente considerati contaminanti chimici per cui il risciacquo è fondamentale per evitare problemi di contaminazione chimica, alcuni formulati non richiedono il risciacquo del prodotto unicamente per la concentrazione bassa degli attivi.
La frequenza delle operazioni di disinfezione e delle altre operazioni comprese nella sanificazione ambientale devono essere programmate in base alla destinazione d’uso dell’ambiente ed è sempre necessario prevedere interventi straordinari di disinfezione anche a seguito di situazioni di emergenza o di aumento dell’attività lavorativa.
Indipendentemente dalle tecniche utilizzate per arrivare alla sanificazione di un ambiente, è importante ribadire l’importanza di un concetto: la sanificazione deve diventare un’attività consueta e routinaria. Laddove infatti non si intervenga ad intervalli regolari si corre il rischio di una infezione batterica che se non trattata adeguatamente può portare alla successiva moltiplicazione dei batteri.
È importante quindi attuare tutte le misure di prevenzione con interventi di pulizia/disinfezione regolari e con un monitoraggio costante in modo che gli ambienti abbiano la garanzia della totale salubrità.
Proprio nella disinfezione, che dopo la pulizia completa la Sanificazione Ambientale, ci sono i dubbi di molte Aziende su cosa usare, su cosa acquistare, e cosa invece non è consigliato dal Ministero della Sanità.
Sicuramente l’utilizzo di Disinfettati registrati al Ministero della Salute è la condizione necessaria oggi per poter parlare di disinfezione (e quindi di sanificazione), esistono poi sul mercato soluzioni alternative da valutare.
Vediamo cosa propongono le varie Aziende Produttrici in questo momento e come le Autorità Sanitarie Italiane considerano i diversi prodotti e macchinari offerti per svolgere tale Sanificazione, abbiamo aggiunto un piccolo specchietto che alcune aziende spediscono per pubblicizzare e vendere i propri sistemi:
SISTEMA DI SANIFICAZIONE CON OZONO
In un ambiente chiuso e senza persone presenti (poiché in concentrazioni elevate l’Ozono è tossico per gli esseri umani), personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina automatica che agisce partendo dall’ossigeno presente naturalmente nell’aria, trasformandolo in Ozono, saturando l’ambiente e abbattendo del 99,9% i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo la stessa Macchina distrugge l’Ozono (poiché in concentrazioni elevate è tossico per gli esseri umani) e, dopo un ciclo che può andare da 30 a 60 minuti, si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Ovviamente le dichiarazioni sui siti delle Aziende che producono Macchine per Sanificazione ad Ozono, e parecchi articoli su giornali nazionali, stanno spingendo su tale tecnologia, ma occorre un approccio rigoroso per capire se veramente tale sistema funzioni e se venga riconosciuto dal Ministero della Salute come soluzione al Rischio Biologico Covid-19.
Analizzando come l’Ozono si comporta con i microorganismi, e le sue capacità di purificare aria e acqua nei processi di sterilizzazione degli ambienti (Ministero della Sanità, protocollo 24482/1996), risulta possibile che il trattamento con Ozono inattivi il virus Sars-Cov-2.
Purtroppo però non esistono ancora studi chiari su quale concentrazione di Ozono e quali tempi di applicazione siano necessari per inattivare il Virus Sars-Cov-2 che causa Covid-19.
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
Questo vuol dire che non si ha ancora chiarezza su quale tipo di Macchinario ad Ozono sia efficace e se ve ne siano di poco efficaci, visto che non ci sono standard condivisi che ne stabiliscono le caratteristiche minime.
SANIFICAZIONE A PEROSSIDO DI IDROGENO CON IONI D’ARGENTO
In un ambiente chiuso, e senza persone presenti, personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina che nebulizza perossido di idrogeno con ioni di argento, saturando l’ambiente e uccidendo i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo e dell’opportuna aerazione (alcuni consigliano di entrare negli ambienti anche 3 ore dopo) si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Secondo la circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, per sanificare gli ambienti ospedalieri, si indica l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
La stessa circolare indica, per sanificare ambienti non ospedalieri, di utilizzare ipoclorito di sodio 0,1% dopo la pulizia, oppure, per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Abbiamo quindi la certezza sul fatto che il Ministero della Salute ha quindi dato disposizioni per l’utilizzo del Perossido di Idrogeno (come per ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) o etanolo (62-71%) come disinfettante autorizzato o consigliato per sanificare tali Virus in ambiente ospedaliero, mentre in ambiente non ospedaliero non viene consigliato.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE DI SOLUZIONE DI IPOCLORITO DI SODIO O DI SOLUZIONE IDROALCOLICA
Personale specializzato di un’Azienda di Sanificazione, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi erogatori una Soluzione di di ipoclorito di sodio (concentrazione 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (Soluzione Idroalcolica, concentrazione 62-71%).
Tale intervento di Sanificazione Ambientale è svolto secondo disposizioni date dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020.
Nelle operazioni di Sanificazione e Bonifica delle RSA con Ospiti malati di Covid-19, il personale specializzato per la decontaminazione dell’Esercito Italiano segue questa prassi.
Segnaliamo che, sia Arpa Piemonte che Arpa Liguria, già dal 15/03/2020, hanno chiesto che in queste sanificazioni venga utilizzata preferibilmente la Soluzione a base di Etanolo, poiché il Cloro (contenuto nell’ipoclorito di sodio o nella candeggina) è irritante e potrebbe inquinare le falde acquifere.
SANIFICAZIONE A FOTOCATALISI
Sistemi automatizzati, per mezzo di composti reattivi dell’ossigeno, come sostengono i produttori di tali macchinari, possono abbattere del 99% la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Sistemi di Fotocatalisi come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE AEROSOL DISINFETTANTI REGISTRATI AL MINISTERO DELLA SANITA’ VIRUCIDI/BATTERICIDI
Personale specializzato, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi macchinari un aerosol di Disinfettanti virucidi/battericidi, generalmente a base di Sali Quaternari di Ammonio o altri principi attivi come Cloro o Alcool, con basse percentuali di alcool o cloro.
Tale intervento di Sanificazione Ambientale non soddisfa i requisiti dati dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, poiché la sostanza nebulizzata, pur essendo un Disinfettante registrato dal Ministero della Sanità, non contiene la corretta concentrazione di ipoclorito di sodio (concentrazione richiesta 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (concentrazione richiesta 62-71%).
L’efficacia di un Disinfettante, anche se registrato dal Ministero della Sanità, ma che non contenga le corrette concentrazioni richieste dal Ministero per la Sanificazione Ambientale da rischio Covid-19, non è stata provata.
SANIFICAZIONE CON VAPORE 160°/180°
Macchine a Vapore industriali generano vapore, almeno a 160°, e lo miscelano a disinfettanti al fine di abbattere la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
In linea teorica, e secondo i produttori di tali macchinari, il vapore a 160°/180° è in grado sanificare un ambiente, ma non esistono studi confermati correlati al Coronavirus Sars-Cov-2.
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
L’efficacia virucida di Sistemi a Vapore abbinati a disinfettanti è stata valutata per il Virus H1N1 secondo normativa europea EN 14476 (Prova quantitativa in sospensione per la valutazione dell’attività virucida in area medica).
Sulla base dei risultati ottenuti, nella condizione sperimentale adottata in questi test, il Sistema a Vapore 160°/180°, abbinato al disinfettante, ha causato una riduzione maggiore o uguale al 99,99% del Virus H1N1 dopo 15 secondi di tempo di contatto.
Il Ministero della Salute però non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Vapore come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2,
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che il vapore svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
SANIFICAZIONE TRAMITE PLASMA FREDDO
Secondo studi pubblicati nel 2019 da ricercatori dell’Università del Michigan, e secondo i produttori di tali macchinari, il Non thermal plasma (NTP) è una tecnologia che riesce a distruggere il 99,9% degli agenti patogeni inclusi i virus aerotrasportati.
L’NTP è un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente, utilizza l’aria come miscela gassosa trasformandola in un gas ionizzato costituito da varie particelle caricate elettricamente sia + che – : elettroni, ioni, atomi e molecole che scontrandosi tra loro producono specie ossidanti, la reattività delle particelle provoca poi fenomeni di ossidazione in grado di disaggregare i composti organici volatili, batteri, microorganismi, odori.
La Sanificazione svolta comprenderebbe l’aria, ma non le superfici.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Plasma Freddo come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
Bene, dopo aver specificato caratteristiche e corrispondenza alla normativa per il contenimento del Rischio Biologico… a Voi la scelta!
Il Facility Management è l’attività organizzativa che controlla tutte le attività che non riguardano il core business di un’azienda (ad esempio i servizi di cleaning, i servizi di manutenzione, le reti telefoniche e di telecomunicazione o il servizio di mensa), garantendo il corretto funzionamento delle facilities (strutture) e dei loro impianti e servizi (norme e definizione ufficiale europeo: EN 15221).
La Proprietà ha quindi uno strumento per dirigere e verificare la manutenzione, preservando così il valore dei propri asset, mentre il fornitore di servizi Facility Management (quale è Ecomm srl) dispone di uno strumento di nuova concezione che lo guida e assiste sino ad offrire un servizio di qualità che soddisfi le esigenze della Proprietà.
La necessità di innovare ed efficientare i modelli di gestione dei servizi, adottando processi e tecnologie sempre più direzionate verso l’automazione e l’interconnessione, ha portato nel corso degli ultimi anni a dovere ricercare nuovi percorsi di cambiamento nei modi di pensare ed erogare i servizi stessi, facendo nascere il concetto di Facility Management 4.0.
Per dare un contenuto a questo termine, è utile avere presente quanto è già avvenuto (e sta avvenendo) nel campo della produzione industriale, dove, la disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, ha permesso una nuova rivoluzione industriale.
Tutto questo si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).
Per tale percorso di innovazione è stato coniata l’espressione Industria 4.0.
Come tutte le rivoluzioni industriali è la tecnologia che svolge un ruolo centrale con il compito di ottimizzare i processi produttivi, supportare i processi di automazione industriale e favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi.
Cosa succede in Europa ed in Italia?
Per quando concerne il mondo dei servizi e del Facility Management, in Europa vi è un ritardo nell’analisi organica delle ricadute che le nuove tecnologie possono portare nel modo di pensare e fare servizi.
Alcune applicazioni di tali tecnologie nel campo dei servizi sono state presentate solo negli ultimi anni in convegni o pubblicate in riviste del settore (ad esempio“FMI Facility Management Italia”; i numerosi convegni ANIP), destando particolare interesse non solo per l’approfondimento delle tecnologie adottate, ma soprattutto per l’analisi di quanto queste tecnologie possano comportare in termini di risultati.
Questi casi sono da considerarsi episodici, poiché nel mondo industrializzato non esiste ancora una visione strutturata e condivisa di cosa potrebbe essere Facility Management 4.0.
Per superare questo ritardo, rispetto ad un mercato che richiede innovazione, è essenziale che si possa analizzare quanto le nuove tecnologie hardware, i nuovi modelli di gestione, il cloud, gli strumenti di virtualizzazione e di collaborazione possano contribuire a migliore l’erogazione dei servizi, sia in termini di efficienza che di efficacia, oltre a dare risposta al tema oggi chiave del mondo dei servizi che è la controllabilità degli stessi.
Ecomm srl ha lavorato proprio ad una soluzione che potesse sfruttare tutto il vasto campo di innovazione, trovando nello sviluppo di una Applicazione Web lo strumento fondamentale per svolgere tutte le operazioni legate al Facility Management 4.0 e per tenere sotto controllo tutti i centri di costo, garantendo efficienza, velocità e precisione.
Un’ Applicazione Web che vantaggi porta?
Un’applicazione web rende automatica e veloce la verifica della checklist, con l’aspettativa di ottenere dati più precisi, personale più motivato ed essere in grado di intervenire rapidamente perché non è necessario attendere la fine del mese per rendersi conto che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe.
La soluzione permette quindi di velocizzare e semplificare il lavoro quotidiano nel Facility Management, ma anche di ridurre l’impiego di carta: al posto dei fogli, lo schermo di un tablet.
I Responsabili ricevono ora rapporti di sintesi mensili più ricchi di informazioni, precisi ed efficaci e possono intervenire per modificare in tempo reale quali dati ricevere e quali non sono più di interesse.
I dati possono venire archiviati e sincronizzati nel cloud; possono, inoltre, essere condivisi e analizzati da diversi Responsabili, possono prevedere notifiche push, la possibilità di scattare e caricare foto e altre funzionalità avanzate.
L’abbandono di un processo manuale e basato sulla carta in favore di una procedura digitale e automatizzata consente di risparmiare tempo, evitare gli errori di trascrizione e aumentare il livello di affidabilità delle ispezioni periodiche.
Inoltre, è possibile riorganizzare i dati in base alle esigenze dei singoli gruppi di lavoro, sempre in tempo reale, al fine di intervenire ad apportare modifiche, miglioramenti e maggiore efficienza.
L’applicativo di Ecomm srl risulta semplice ed intuitivo: permette al responsabile Risorse Umane di svolgere più agevolmente le operazioni di raccolta dati sulle ore lavorate dai dipendenti, sulle sostituzioni e sugli interventi straordinari, essendo questi caricati direttamente dai Caposervizio e dagli Operatori in tempo reale.
In questo modo si può avere sotto controllo tutti i cantieri, riducendo i costi del personale e delle attrezzature utilizzate, che nel caso di Ecomm srl si suddividono in 7 categorie, tutte da monitorare.
Il cliente di Ecomm srl può accedere alla propria pagina, controllando lo svolgimento delle operazioni programmate e segnalando eventuali anomalie riscontrate, in modo che possano essere risolte velocemente durante il servizio.
L’Applicazione Web di Ecomm srl è uno strumento fondamentale per svolgere tutte le operazioni legate al Facility Management 4.0, essa permette di:
Pianificare il Calendario degli Interventi: la generazione del calendario è semplice ed immediata, è possibile avere un calendario online sempre disponibile che contiene interventi pianificati di manutenzione ordinaria e straordinaria, su cui si possono eseguire numerose attività. Ogni modifica è immediata e semplice: spostare un intervento, dividere le relative attività su più interventi o unire più interventi in intervento unico, aggiungere o togliere la singola attività.
Generare la scheda di lavoro in pochi secondi e con altrettanta velocità si può inviarla a site manager, operatore Facility Management 4.0 o altre figure coinvolte.
Gestire una richiesta di manutenzione, generando un ticket e avvisando con gli alert i responsabili, i tecnici e agli operatori a seconda del grado di urgenza assegnato.
Creare piani di manutenzione personalizzati per i clienti o per differenti tipologie dei servizi offerti, dettagliare i tempi standard nella definizioni delle attività, e stimare i carichi di lavoro delle programmazioni generate.
Controllare gli Asset coperti dal contratto di manutenzione; estrarre il registro della manutenzione di estintori, impianti, condizionatori, mobili, macchinari.
Consentire al Cliente di Ecomm srl di accedere ai propri dati, estrarre i report di intervento e le statistiche dei lavori eseguiti.
Negli Operatori e nel Responsabili di Servizio di Ecomm srl convivono ormai la manualità e la sapienza della tradizionale Impresa di Servizi di Pulizia con la tecnologia e l’organizzazione del moderno facility management 4.0, consentendo un servizio di alta qualità a costi contenuti.
In molti comparti industriali si assiste in questo periodo ad una ripresa della crescita: aumentano gli ordinativi e la programmazione delle consegne, in alcuni casi si assiste a nuove assunzioni di personale specializzato.
La crescita porta benefici alle aziende ed al loro indotto, in primis alle solide realità di Facility Management come Ecomm srl, ma porta anche ridotti periodi di chiusura, in cui devono essere concentrate tutte le manutenzioni e le pulizie tecniche degli stabilimenti e degli impianti produttivi.
Tale attività, complementare a quella di manutenzione, opera direttamente su macchinari e impianti industriali impiegati nel processo produttivo: il mantenimento del livello di pulizia favorisce l’efficienza degli impianti contribuendo al raggiungimento di elevati standard qualitativi. Tra le pulizie tecniche di maggiore urgenza vi sono interventi di cleaning sui macchinari, sugli impianti, sulle canaline delle linee elettriche che si snodano all’interno di un moderno stabilimento, al fine di impedire accumuli di sporcizia, causa di malfunzionamenti o, in rari casi, anche di surriscaldamenti (pensiamo ai sistemi di ventilazione intasati da polveri) e di incendi (nelle canaline elettriche coesistono spesso fili elettrici e strati di lanuggine infiammabile).
Le pulizie tecniche e industriali devono essere realizzate da personale altamente qualificato, coordinato dai responsabili del servizio, che abbia partecipato a corsi di formazione sull’utilizzo di prodotti e macchinari specifici e sulla sicurezza nell’ambiente di lavoro, Ecomm srl presta molta attenzione proprio alla formazione ed alla progettazione di tali interventi.
Tecnologie d’avanguardia e alta specializzazione delle squadre permettono quindi di intervenire in qualsiasi ambiente industriale e nei diversi settori produttivi, ma necessitano di un certo periodo per essere progettate e pianificate, il consiglio è quindi di concordare con anticipo, insieme al team tecnico di una seria Azienda di Facility Management, gli obiettivi e le modalità di questi servizi essenziali, in modo da avere sempre gli impianti in piena efficienza.
E’ una scarica elettrica causata dal trasferimento di elettricità statica da un oggetto ad un altro. La carica elettrica si può formare per sfregamento e separazione tra due materiali differenti, ad esempio: per calpestio su pavimenti sintetici, per sfregamento del corpo su indumenti sintetici o per spostamento di contenitori di plastica. In casi estremi, con umidità relativa inferiore al 20% la carica può raggiungere i 35/40KV.
La comune scossa elettrica che si avverte toccando un oggetto o una persona è proprio una ESD e bisogna purtroppo accettare il fatto che un guasto causato da ESD può avvenire in qualunque momento del ciclo di vita di un dispositivo.
Proprio per proteggere macchinari o persone dai danni provocati da ESD, il passo fondamentale è creare una EPA (Electrostatic Protected Area), un area adeguatamente protetta in cui vengano minimizzati i rischi di danno. Essa può comprendere un ufficio, un reparto produttivo, un magazzino o anche solo una postazione di lavoro singola.
La Ecomm srl opera da anni nella manutenzione di pavimenti di EPA, al fine di minimizzare i rischi di danno da ESD.
I metodi di creazione di un pavimento con caratteristiche dissipative sono essenzialmente due:
1- il rifacimento completo del pavimento,
2- la stesura di protettivi ESD al pavimento esistente.
Certamente la scelta su quale tipo di intervento effettuare dipende da esigenze quali costi, tempo di intervento e benefici richiesti dall’intervento stesso.
Proprio per questo la scelta oggi cade sulla stesura di protettivi ESD, che hanno i vantaggi di avere un costo limitato ed un tempo di realizzazione breve (al termine del trattamento il pavimento è calpestabile dopo sole 6/8 ore), dando la possibilità a tutti di avere un’EPA all’interno del proprio stabilimento o ai propri uffici.
Naturalmente questa soluzione prevede un intervento di preparazione e stesura del protettivo ESD ed un conseguente programma di manutenzione che mantenga nel tempo intatte le caratteristiche statico dissipative richieste per il pavimento.
E’ consigliabile quindi analizzare con un tecnico di Ecomm srl quali obiettivi si vogliano raggiungere per avere una EPA adeguata alle esigenze dell’azienda.
Tutte le persone che collaborano con aziende come la Nostra sono tutti i giorni a contatto con detergenti, sigillanti, detersolventi, disinfettanti: per questo la sensibilità mostrata da Ecomm srl al rispetto dell’ambiente è massima e ci affidiamo ad aziende produttrici certificate Ecolabel, come Firma Chimica.
La collaborazione tra Ecomm srl e Firma Chimica è nata 11 anni fa, allo scopo di studiare, produrre ed adottare prodotti di qualità, con un ottimo rapporto qualità prezzo e con massima attenzione alle persone che tali prodotti li utilizzano quotidianamente.
Firma Chimica produce detergenti a marchio Ecolabel, disinfettanti registrati al Ministero della Sanità, prodotti per la manutenzione e la protezione delle superfici.
L’Ecolabel UE (Regolamento CE n. 66/2010) è il marchio dell’Unione europea di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque elevati standard prestazionali.
Il Marchio Ecolabel, il cui logo è rappresentato da un fiore, attesta che il prodotto o il servizio ha un ridotto impatto ambientale nel suo intero ciclo di vita, ed è uno strumento volontario, selettivo e con diffusione a livello europeo.
Strumento volontario:
La richiesta del marchio Ecolabel UE è del tutto volontaria. I fabbricanti, gli importatori o i distributori possono richiedere l’Ecolabel, una volta verificato il rispetto dei criteri da parte dei prodotti.
Strumento selettivo:
L’etichetta ecologica è un attestato di eccellenza, pertanto viene concessa solo a quei prodotti che hanno un ridotto impatto ambientale. I criteri ecologici e prestazionali sono messi a punto in modo tale da permettere l’ottenimento dell’Ecolabel UE solo da parte di quei prodotti che abbiano raggiunto l’eccellenza ambientale. I criteri vengono revisionati e resi più restrittivi, quando se ne verifichi la necessità, in modo da premiare sempre l’eccellenza e favorire il miglioramento continuo della qualità ambientale dei prodotti.
Strumento con diffusione a livello europeo:
Forza dell’Ecolabel UE è proprio la sua dimensione europea. Il marchio può essere usato nei 27 Stati Membri dell’Unione europea così come in Norvegia, Islanda e Liechtenstein.
Il marchio Ecolabel UE incoraggia i fabbricanti a progettare prodotti “amici” dell’ambiente e dà ai consumatori la possibilità di fare scelte ambientalmente consapevoli e affidabili nei loro acquisti.
La concessione del marchio è basata su un sistema multicriterio, caratteristico delle etichette di Tipo I (ISO 14024), applicato ai prodotti divisi per gruppi. I criteri ecologici di ciascun gruppo di prodotti sono definiti usando un approccio “dalla culla alla tomba” (LCA – valutazione del ciclo di vita) che rileva gli impatti dei prodotti sull’ambiente durante tutte le fasi del loro ciclo di vita, iniziando dall’estrazione delle materie prime, dove vengono considerati aspetti volti a qualificare e selezionare i fornitori, passando attraverso i processi di lavorazione, dove sono gli impatti dell’azienda produttrice ad essere controllati, alla distribuzione (incluso l’imballaggio) ed utilizzo, fino allo smaltimento del prodotto a fine vita.
Gli studi LCA (valutazione del ciclo di vita) alla base dei criteri si focalizzano su aspetti quali il consumo di energia, l’inquinamento delle acque e dell’aria, la produzione di rifiuti, il risparmio di risorse naturali, la sicurezza ambientale e la protezione dei suoli. Per ottenere l’Ecolabel UE ai parametri ambientali si aggiungono i criteri di idoneità all’uso, utili a qualificare il prodotto anche dal punto di vista della prestazione, per superare il luogo comune che considera i prodotti ecologici come prodotti di scarsa qualità.
Per Noi di Ecomm srl, comunque, Ecolabel non è solo un marchio, ma uno stile di vita.