Un interessante articolo è apparso sul sito www.andi.it, in cui il Dr. Giovanni Molina Rojas ha analizzato il possibile utilizzo dell’Ozono nelle operazioni di pulizia e disinfezione degli ambienti.
La sanificazione con ozono è un metodo di decontaminazione degli ambienti lavorativi di cui si parla molto. Secondo le aziende che ne commercializzano i macchinari, l’ozono sembra infatti offrire numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali metodi di detersione delle superfici: basso costo, elevata efficacia contro tutti i microorganismi, tempo di azione ridotto, raggiungimento di tutte le superfici contaminate, assenza di odore, assenza di residui.
Proprio alla luce dei profili legislativi, riguardo alla tipologia di prodotti che si stanno proponendo, è importante valutare con molta attenzione le posizioni degli enti istituzionali prima di acquistare qualunque tipologia di macchinario.
SANIFICARE GLI AMBIENTI CON L’OZONO
La capacità dell’ozono di agire come agente disinfettante è però un argomento molto controverso, la letteratura scientifica si divide tra articoli che ne sostengono l’efficacia, e articoli che invece ne sconsigliano l’utilizzo.
Gli studi a favore dell’ozono ne descrivono un potere disinfettante molto superiore rispetto ad altri agenti chimici comunemente utilizzati, come ad esempio l’ipoclorito di sodio.
In concentrazioni pari a 0.2-0.5 mg/l, associate a un tempo di contatto di 10 minuti, l’ozono è in grado di inattivare batteri, spore e virus dispersi in soluzione acquosa (Amato et al., 2002; AAMI, 2004).
Uno studio molto recente ne ha confermato la particolare efficacia contro i virus soprattutto se associato ad alte concentrazioni di umidità relativa (Debuis et al., 2020).
Il motivo delle controversie è tuttavia dovuto alle diverse condizioni ambientali in cui è stato sperimentato il meccanismo d’azione dell’ozono, infatti tutti gli studi che ne confermano l’efficacia hanno utilizzato l’ozono in soluzione acquosa o ad alte concentrazioni di umidità relativa.
Questo perché l’ozono viene utilizzato principalmente per la purificazione delle acque o nell’industria alimentare, ambienti dove è possibile ricreare le condizioni ideali per la sua efficacia contro i microorganismi, mentre ben diversa si è dimostrata l’efficacia dell’ozono utilizzato esclusivamente come gas libero e non associato ad acqua o elevate percentuali di umidità.
In uno studio del 1998 è stata valutata l’efficacia dell’ozono nella decontaminazione di stanze ospedaliere, in questo studio l’ozono si è dimostrato inefficace se utilizzato in concentrazioni pari a 0.14ppm, anche se applicato per un lungo periodo di 4 o 7 ore consecutive (Berrington et al. 1998).
Quindi un motivo di fraintendimento è la concentrazione di ozono utilizzata per sanificare una superficie. Infatti le concentrazioni efficaci per eliminare virus e batteri vanno da 0.2ppm fino a 4.1ppm (Fonti: Edelstein et al., 1982; Joret et al., 1982; Farooq and Akhlaque,1983; Harakeh and Butle, 1985; Kawamuram et al. 1986).
Come verrà descritto in seguito però, alcuni enti internazionali (la Food and Drug Administration – FDA, la Occupational Safety and Health Administration – OSHA, il National Institute of Occupational Safety and Health – NIOSH, e l’Environmental Protection Agency – EPA) considerano l’ozono un gas tossico e ne impongono concentrazioni non superiori a 0.05-0.1ppm negli ambienti lavorativi.
Ne deriva quindi che, se utilizzato in concentrazioni non tossiche, l’ozono con tutta probabilità non sarebbe efficace per una adeguata sanificazione degli ambienti.
Per quanto riguarda l’efficacia dell’ozono contro il Covid-19, una recente review ha analizzato la letteratura attualmente disponibile.
In base al suo meccanismo d’azione si presume che l’ozono possa essere efficace anche contro il virus Covid-19, ma al momento non c’è alcuna evidenza scientifica a supporto di questa ipotesi (Hajebrahimi et al., 2020).
TOSSICITA’ DELL’OZONO
L’ozono è una sostanza tossica per l’uomo. Studi scientifici hanno dimostrato che già a concentrazioni inferiori a 0.2ppm può causare sintomi soprattutto a carico delle vie respiratorie: alterazione della permeabilità degli epiteli con conseguente riduzione della funzionalità polmonare (fino ad edema), tosse, dispnea, aggravamento delle patologie respiratorie (ad esempio asma) e reazioni infiammatorie (Krishna et al., 1995; Krishna et al., 1998).
L’ozono è anche causa di altri disturbi quali bruciore agli occhi, mal di testa, debolezza e si sospetta inoltre anche una possibile genotossicità della molecola (Victorin, 1992).
Infine l’ozono, a causa del suo elevato potenziale ossidativo, potrebbe reagire con altri componenti chimici presenti nella stanza dove viene immesso e potenzialmente liberare dei composti volatili pericolosi per la salute (Weschler et al., 1992a, 1992b, 1996; Zhang and Lioy, 1994).
Per questi motivi diversi enti internazionali hanno espresso severe disposizioni riguardo all’esposizione all’ozono.
Ad esempio la Food and Drug Administration (FDA) impone che l’output di ozono per strumentazione medica non deve superare 0.05 ppm.
La Occupational Safety and Health Administration (OSHA) impone che i lavoratori non devono essere esposti in media a una quantità di ozono di 0.10 ppm per 8 ore.
Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) racomanda un limite massimo di esposizione di 0.10 ppm, da non superare in alcun caso.
Gli standards nazionali di qualità dell’aria dell’Environmental Protection Agency (EPA) impongono un limite massimo di esposizione di 0.08ppm nella media di 8 ore.
Le uniche due posizioni del Governo Italiano riguardo all’utilizzo dell’Ozono come presidio di sanificazione degli
ambienti che è stato possibile reperire sono:
“Parere del CNSA sul trattamento con ozono dell’aria negli ambienti di stagionatura dei formaggi” rilasciato dal Ministero della Salute, dipartimento della sanità pubblica veterinaria della sicurezza alimentare e della nutrizione, il 27 ottobre 2010.
Il protocollo del 31 Luglio 1996 n°24482, nel quale Il Ministero della Sanità ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari.
Queste risorse sembrerebbero essere troppo esigue per affermare che gli organismi statali italiani raccomandino l’utilizzo dell’ozono come presidio di sanificazione di strutture medico-sanitarie, soprattutto al fine di prevenire trasmissione delle infezioni da coronavirus, incluso il Covid-19. Anzi, proprio la mancanza di documenti ufficiali che facciano specificatamente riferimento all’ozono come presidio di disinfezione in ambito medico-sanitario (non solo eccezionale, come nel caso dell’attuale pandemia da Covid-19, ma anche routinario) suggerisce molta prudenza riguardo al suo utilizzo nella pulizia e disinfezione degli ambienti.
Diverse aziende produttrici o distributrici di purificatori d’aria a base di ozono fanno riferimento ai due documenti citati sopra per giustificarne la vendita come sanificatori per ambienti.
E’ importante sottolineare che suddetti documenti fanno riferimento all’utilizzo dell’ozono per l’industr
ia alimentare o per la purificazione delle acque.
In questi ambiti le modalità di sanificazione con ozono sono molto diverse dall’utilizzo come sanificatori ambientali (elevata concentrazione del gas e suo utilizzo in soluzione acquosa o ad elevate percentuali di umidità) e non sono riproducibili in normali ambienti commerciali frequentati da persone come uffici, stabilimenti, officine.
CONCLUSIONI
L’ozono è un agente disinfettante che viene già utilizzato con successo in alcuni settori industriali perché possiede delle caratteristiche molto interessanti.
Se utilizzato in precise condizioni di isolamento ed elevata umidità, o ancora meglio dissolto in acqua, presenta numerosi vantaggi: basso costo, elevata efficacia contro tutti i microorganismi, tempo di azione ridotto, raggiungimento di tutte le superfici contaminate, assenza di odore, assenza di residui.
In base al suo meccanismo d’azione si presume che possa essere efficace anche contro il virus Covid-19, ma al momento non c’è alcuna evidenza scientifica a supporto di questa ipotesi.
Studi scientifici hanno tuttavia dimostrato un’efficacia dell’ozono molto inferiore quando esso viene utilizzato in forma gassosa in normali condizioni ambientali.
In assenza di acqua o in assenza di elevata umidità infatti l’ozono ha un ridotto potere igienizzante e necessita di concentrazioni più elevate (tossiche per l’uomo) e tempi più lunghi per esplicare la sua azione contro i microorganismi patogeni.
A questo si somma il fatto che l’ozono, con il suo alto potenziale ossidativo, attacca gli elastomeri (gomma naturale, polibutadiene, stirene-butadiene gomma e gomma nitrilica) causandone degradazione e fessurazione. Il suo uso ripetuto potrebbe quindi danneggiare alcune strumentazioni presenti all’interno delle stanze in cui viene utilizzato.
L’ozono è un gas tossico per il sistema respiratorio che per essere utilizzato in sicurezza dovrebbe essere mantenuto a concentrazioni basse, sotto 0.10ppm (quindi poco efficaci visto che le concentrazioni normalmente raccomandate dalle case produttrici vanno da 0.2ppm fino a 4.1ppm).
Sono necessari inoltre una precisa taratura dei macchinari che lo producono in base alle dimensioni della stanza da sanificare, l’isolamento delle stanze trattate e protocolli per un’adeguata aerazione dei locali dopo il suo utilizzo.
Secondo la normativa italiana e internazionale le tradizionali procedure di sanificazione con prodotti come l’ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) o l’etanolo (62-71%), associate ad una frequente ventilazione dei locali di almeno 10-15 minuti sono misure sufficienti a garantire la prevenzione delle infezioni da Covid-19.
In conclusione, l’ozono, utilizzato come agente disinfettante, presenta sicuramente delle caratteristiche molto interessanti, e potrebbe costituire una valida risorsa per la sanificazione di ambienti.
E’ consigliato tuttavia attendere che future evoluzioni della tecnologia ne consentano il suo utilizzo in totale sicurezza e che ulteriori studi scientifici ne confermino l’efficacia.
Per il momento si raccomanda di limitarsi a seguire le linee guida di sanificazione indicate da enti governativi e autorevoli come il Ministero della Sanità e l’OMS.
SANIFICAZIONE PER RISCHIO BIOLOGICO COVID-19: COSA E’ CONSIGLIATO E COSA NO DAL MINISTERO DELLA SALUTE ITALIANO
Uno dei temi più dibattuti negli ultimi giorni è: quali strumenti sono consigliati per svolgere la Sanificazione Ambientale per Coronavirus in ambienti lavorativi non sanitari?
(quindi non parleremo di ambienti ospedalieri, né di ambienti in cui sono ricoverate persone contagiate dal Covid-19, poiché sono molto più complessi da gestire e hanno necessità di un capitolo a parte).
Noi di Ecomm srl, specializzati in sanificazioni civili ed industriali, conosciamo i pregi e difetti dei vari sistemi di sanificazione, proprio perché li abbiamo studiati e provati quasi tutti!
Partiamo dall’inizio, la Sanificazione di un ambiente e delle sue superfici è composta da 2 passaggi:
1- detersione con un detergente apposito per la superficie da pulire (detergente pavimenti per pulire i pavimenti, detergente per bagno per pulire il bagno…) e abbondante risciacquo
2- disinfezione con apposita Soluzione Disinfettante
Proprio nella disinfezione, che completa la Sanificazione Ambientale, ci sono i dubbi di molte Aziende su cosa usare, su cosa acquistare, e cosa invece non è consigliato dal Ministero della Sanità.
Vediamo cosa propongono le varie Aziende Produttrici in questo momento e come le Autorità Sanitarie Italiane considerano i diversi prodotti e macchinari offerti per svolgere tale Sanificazione, abbiamo aggiunto un piccolo specchietto che alcune aziende spediscono per pubblicizzare e vendere i propri sistemi:
SISTEMA DI SANIFICAZIONE CON OZONO
In un ambiente chiuso e senza persone presenti (poiché in concentrazioni elevate l’Ozono è tossico per gli esseri umani), personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina automatica che agisce partendo dall’ossigeno presente naturalmente nell’aria, trasformandolo in Ozono, saturando l’ambiente e abbattendo del 99,9% i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo la stessa Macchina distrugge l’Ozono (poiché in concentrazioni elevate è tossico per gli esseri umani) e, dopo un ciclo che può andare da 30 a 60 minuti, si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Ovviamente le dichiarazioni sui siti delle Aziende che producono Macchine per Sanificazione ad Ozono, e parecchi articoli su giornali nazionali, stanno spingendo su tale tecnologia, ma occorre un approccio rigoroso per capire se veramente tale sistema funzioni e se venga riconosciuto dal Ministero della Salute come soluzione al Rischio Biologico Covid-19.
Analizzando come l’Ozono si comporta con i microorganismi, e le sue capacità di purificare aria e acqua nei processi di sterilizzazione degli ambienti (Ministero della Sanità, protocollo 24482/1996), risulta possibile che il trattamento con Ozono inattivi il virus Sars-Cov-2.
Purtroppo però non esistono ancora studi chiari su quale concentrazione di Ozono e quali tempi di applicazione siano necessari per inattivare il Virus Sars-Cov-2 che causa Covid-19.
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
Questo vuol dire che non si ha ancora chiarezza su quale tipo di Macchinario ad Ozono sia efficace e se ve ne siano di poco efficaci, visto che non ci sono standard condivisi che ne stabiliscono le caratteristiche minime.
SANIFICAZIONE A PEROSSIDO DI IDROGENO CON IONI D’ARGENTO
In un ambiente chiuso, e senza persone presenti, personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina che nebulizza perossido di idrogeno con ioni di argento, saturando l’ambiente e uccidendo i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo e dell’opportuna aerazione (alcuni consigliano di entrare negli ambienti anche 3 ore dopo) si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Secondo la circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, per sanificare gli ambienti ospedalieri, si indica l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
La stessa circolare indica, per sanificare ambienti non ospedalieri, di utilizzare ipoclorito di sodio 0,1% dopo la pulizia, oppure, per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Abbiamo quindi la certezza sul fatto che il Ministero della Salute ha quindi dato disposizioni per l’utilizzo del Perossido di Idrogeno (come per ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) o etanolo (62-71%) come disinfettante autorizzato o consigliato per sanificare tali Virus in ambiente ospedaliero, mentre in ambiente non ospedaliero non viene consigliato.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE DI SOLUZIONE DI IPOCLORITO DI SODIO O DI SOLUZIONE IDROALCOLICA
Personale specializzato di un’Azienda di Sanificazione, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi erogatori una Soluzione di di ipoclorito di sodio (concentrazione 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (Soluzione Idroalcolica, concentrazione 62-71%).
Tale intervento di Sanificazione Ambientale è svolto secondo disposizioni date dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020.
Nelle operazioni di Sanificazione e Bonifica delle RSA con Ospiti malati di Covid-19, il personale specializzato per la decontaminazione dell’Esercito Italiano segue questa prassi.
Segnaliamo che, sia Arpa Piemonte che Arpa Liguria, già dal 15/03/2020, hanno chiesto che in queste sanificazioni venga utilizzata preferibilmente la Soluzione a base di Etanolo, poiché il Cloro (contenuto nell’ipoclorito di sodio o nella candeggina) è irritante e potrebbe inquinare le falde acquifere.
SANIFICAZIONE A FOTOCATALISI
Sistemi automatizzati, per mezzo di composti reattivi dell’ossigeno, come sostengono i produttori di tali macchinari, possono abbattere del 99% la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Sistemi di Fotocatalisi come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE AEROSOL DISINFETTANTI REGISTRATI AL MINISTERO DELLA SANITA’ VIRUCIDI/BATTERICIDI
Personale specializzato, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi macchinari un aerosol di Disinfettanti virucidi/battericidi, generalmente a base di Sali Quaternari di Ammonio o altri principi attivi come Cloro o Alcool, con basse percentuali di alcool o cloro.
Tale intervento di Sanificazione Ambientale non soddisfa i requisiti dati dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, poiché la sostanza nebulizzata, pur essendo un Disinfettante registrato dal Ministero della Sanità, non contiene la corretta concentrazione di ipoclorito di sodio (concentrazione richiesta 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (concentrazione richiesta 62-71%).
L’efficacia di un Disinfettante, anche se registrato dal Ministero della Sanità, ma che non contenga le corrette concentrazioni richieste dal Ministero per la Sanificazione Ambientale da rischio Covid-19, non è stata provata.
SANIFICAZIONE CON VAPORE 160°/180°
Macchine a Vapore industriali generano vapore, almeno a 160°, e lo miscelano a disinfettanti al fine di abbattere la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
In linea teorica, e secondo i produttori di tali macchinari, il vapore a 160°/180° è in grado sanificare un ambiente, ma non esistono studi confermati correlati al Coronavirus Sars-Cov-2.
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
L’efficacia virucida di Sistemi a Vapore abbinati a disinfettanti è stata valutata per il Virus H1N1 secondo normativa europea EN 14476 (Prova quantitativa in sospensione per la valutazione dell’attività virucida in area medica).
Sulla base dei risultati ottenuti, nella condizione sperimentale adottata in questi test, il Sistema a Vapore 160°/180°, abbinato al disinfettante, ha causato una riduzione maggiore o uguale al 99,99% del Virus H1N1 dopo 15 secondi di tempo di contatto.
Il Ministero della Salute però non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Vapore come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2,
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che il vapore svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
SANIFICAZIONE TRAMITE PLASMA FREDDO
Secondo studi pubblicati nel 2019 da ricercatori dell’Università del Michigan, e secondo i produttori di tali macchinari, il Non thermal plasma (NTP) è una tecnologia che riesce a distruggere il 99,9% degli agenti patogeni inclusi i virus aerotrasportati.
L’NTP è un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente, utilizza l’aria come miscela gassosa trasformandola in un gas ionizzato costituito da varie particelle caricate elettricamente sia + che – : elettroni, ioni, atomi e molecole che scontrandosi tra loro producono specie ossidanti, la reattività delle particelle provoca poi fenomeni di ossidazione in grado di disaggregare i composti organici volatili, batteri, microorganismi, odori.
La Sanificazione svolta comprenderebbe l’aria, ma non le superfici.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Plasma Freddo come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
Bene, dopo aver specificato caratteristiche e corrispondenza alla normativa per il contenimento del Sars-Cov-2…. a Voi la scelta!
Forse Vi sarete accorti che ultimamente veniamo “bombardati” da pubblicità e telefonate di attività che propongono la sanificazione e disinfezione dei locali, sanificazione per Coronavirus e per Covid-19 (la malattia causata dal Coronavirus)…. vogliamo dunque fare un pò di chiarezza, con la collaborazione dei nostri consulenti di Neogamma srl, e dirvi cosa ne pensiamo.
Ci teniamo a precisare che da un punto di vista legislativo tali attività, per poter effettuare quanto pubblicizzato, DEVONO aver adottato quanto cita il D.M. 7/7/1997 n. 274 anche in relazione agli obblighi di verifica dell’idoneità tecnico professionale. MINISTERO DELL’INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL’ARTIGIANATO DECRETO 7 luglio 1997, n. 274 Regolamento di attuazione degli articoli 1 e 4 della legge 25 gennaio 1994, n. 82, per la disciplina delle attività’ di pulizia, di disinfezione, di derattizzazione e di sanificazione. (GU n.188 del 13-8-1997). https://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/pdf_upload/SERVIZI_E_PROFESSIONI/DM_7_luglio_1997_n_274.pdf.
In sostanza, prima di scegliere l’azienda che si occuperà di sanificazione e disinfezione, bisogna valutare quali siano quelle che effettivamente abbiano i requisiti legislativi per poterlo fare, bisogna cioè scegliere un’Azienda seria che abbia i requisiti tecnici ed organizzativi per svolgere tali attività di Sanificazione Ambientale, come Ecomm srl.
Successivamente è bene chiedere bene le specifiche di sanificazione che l’Azienda vuole utilizzare, molti infatti approfittano della poca chiarezza per proporre sanificazioni volumetriche con prodotti registrati/accreditati al Ministero della Salute, ma questa dicitura non vuole dire nulla… Infatti lo stesso Ministero della Salute ha chiaramente indicato che, per contrastare il Coronavirus, o Sars-Cov-2, è necessario utilizzare Soluzioni Idroalcoliche contenenti alcool etanolo al 75%, oppure Soluzioni Disinfettanti a base Cloro. Qualunque disinfettante, anche se registrato al Ministero, se non corrisponde a questa indicazione, secondo Noi di Ecomm srl (e secondo il Ministero della Salute) non può essere utilizzato per attività di sanificazione per il rischio Biologico Covid-19.
Quindi, se non volete fare sanificazioni inutili, oppure superflue, e se non volete sprecare denaro…. informatevi bene di quale disinfettante vi propongono.
E’ obbligatorio affidarsi ad un Azienda per la sanificazione e disinfezione dei locali di lavoro come delle nostre abitazioni?
la risposta è no, se non ci sono casi di positività al Coronavirus.
Ci teniamo a precisare però che:
I locali chiusi da mesi potrebbero non aver necessità di fare una sanificazione preventiva, in quanto essendo chiusi da più di un mese non vi sarà traccia del Covid-19. Molti studi scientifici hanno confermato quanto questo maledetto virus riesca a sopravvivere sulle superfici.
Tutte le attività hanno l’obbligo, come definito dai DPCM emanati in emergenza COVID, di effettuare una specifica e continua sanificazione di tutti i locali e di tutte le superfici, ma può, dopo un attenta valutazione dei rischi derivanti dai prodotti chimici, essere fatta dai propri dipendenti incaricati, con idonei disinfettanti.
In caso di positività è obbligatorio però far la sanificazione tramite azienda specializzata che possiede tutti i requisiti legislativi per poterla fare.
In caso di richiesta di detrazione d’imposta del 50% per le spese sostenute ci andrà apposita fattura fatta da azienda correttamente iscritta all’elenco del 1997 e con relativo rilascio certificativo, come siamo noi di Ecomm srl.
In conclusione, sia ben chiaro che una sanificazione straordinaria e programmata per le attività più sensibili, attraverso Aziende specializzate e metodi approvati, come i Protocolli di Sanificazione di Ecomm srl, è fortemente consigliata, ma vi chiediamo prima di prendere qualsiasi decisione di chiedere parere ai vostri consulenti ed RSPP e di scegliere come Partner delle Aziende serie.
Vi ricordiamo che siamo operativi e per qualsiasi informazione potete contattarci, siamo a vostra completa disposizione.
In riferimento ai luoghi di lavoro, l’igiene è costituita dall’insieme di pratiche per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, riducendo la possibilità e il rischio di malattie, infortuni e malattie professionali. Compito di una moderna Società di facility management, come Ecomm srl, è di provvedere a svolgere tutte le azioni (sanificazione) necessarie a garantire l’igiene degli ambienti di lavoro.
Alle misure di igiene è dato grande rilievo nel D.Lgs 81 “Testo Unico sulla Sicurezza nel Luoghi di Lavoro” che introduce, tra le sue misure più importanti, quella della Valutazione dei Rischi tra cui il Rischio Biologico che causa la malattia Covid-19, causata dal Coronavirus Sars-CoV-2).
Le figure che devono garantire l’igiene e la sicurezza negli ambienti lavorativi, ossia il Datore di lavoro, il responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP), il Medico competente e autorizzato e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), hanno avuto quindi il compito di Valutare il Rischio Biologico Covid-19 e attuare le opportune misure per proteggere i lavoratori e i luoghi di lavoro, di concerto con la Normativa Vigente.
PULIZIA, SANIFICAZIONE O DISINFEZIONE?
Si è comunemente portati a definire i termini in modo confuso e ad utilizzarli indistintamente come sinonimi, in particolare si ha la tendenza a definire come pulizia anche stadi di igiene più avanzati, è opportuno quindi chiarire i significati dei termini:
Pulizia: insieme di operazioni per la rimozione manuale o meccanica dello sporco, tramite l’utilizzo di sostanze detergenti e/o acqua (detersione). La pulizia è un’operazione preliminare indispensabile ai fini delle successive fasi di sanificazione e disinfezione.
Disinfezione: misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali batteri, virus, funghi, spore al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti o ambienti.
Sanificazione: intervento, successivo alla pulizia, mirato ad eliminare batteri, virus, agenti contaminanti dalle superfici contaminate. In merito al contrasto del Rischio Biologico Covid-19, la Sanificazione di riferisce alla pulizia e disinfezione delle superfici contaminate, o potenzialmente contaminabili, secondo le specifiche che un determinato ambiente richiede (uno studio medico ha specifiche richieste diverse da un’area produzione metalmeccanica).
Definiti i termini, possiamo andare a vedere quali sono le Aziende abilitate a svolgere Sanificazioni Ambientali e che requisiti debbono avere:
Iscrizione alla Camera di Commercio con codice Ateco 81.21 – 81.22.02 – 81.29.10 per attività di pulizia e disinfezione
Nomina di un Responsabile Tecnico per le attività di disinfezione e sanificazione ambientale (legge 82 del 1994)
Questi 2 requisiti sono le condizioni richieste oggi per una moderna Azienda che possa svolgere Sanificazioni Ambientali, come lo è Ecomm srl.
INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO DA COVID-19
Gli Operatori di una moderna Società che si occupa di Sanificazione Ambientale, come Ecomm srl, quando operano all’interno ambienti di lavoro frequentati da altre persone, devono sempre indossare specifici Dpi: tute monouso e/o divise da lavoro con manica lunga, guanti in nitrile blu, calzature antinfortunistiche, mascherina ffp2 o ffp3 e occhiale.
Tenuto presente che il Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, risulta quindi essenziale indossare specifici Dpi e mantenere una distanza di almeno 1 metro da altre persone per garantire la sicurezza dell’Operatore.
La procedura prevede che qualora un Operatore presenti sintomi quali tosse, febbre (temperatura superiore a 37,5°), difficoltà respiratorie e dolori articolari, oppure abbia avuto contatti con persone contagiate, debba astenersi dal lavoro, avvisando preventivamente la Responsabile del Servizio e debba restare a casa avvisando il proprio medico di base.
Data la peculiarità del lavoro, svolto sia in interferenza che senza interferenza con il personale della Azienda Cliente, i rischi Biologici individuati sono 2:
1- Rischio biologico dovuto a contatto con goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, che possono finire sui vestiti o sull’epidermide dell’Operatore di Pulizia: RISCHIO DIRETTO.
2- Rischio biologico dovuto a contatto con goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, che sono finiti sulle superfici da pulire: RISCHIO INDIRETTO.
ABBATTIMENTO RISCHIO BIOLOGICO DA COVID-19 PER CONTATTO DIRETTO CON PERSONE INFETTE
Tutto il personale che opera per pulire e sanificare ambienti di lavoro in cui ci siano altre persone, possono rischiare di entrare in contatto con goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, che possono finire sui vestiti o sull’epidermide dell’Operatore di Pulizia.
Per abbattere tale RISCHIO DIRETTO è opportuno utilizzare tutte le prassi di igiene che si adottano normalmente:
lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle mani
mantenere una certa distanza – almeno un metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata
evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria.
Utilizzare tute monouso e/o divise da lavoro con manica lunga, guanti in nitrile blu, calzature antinfortunistiche, mascherina ffp2 o ffp3 e occhiale
A fine turno di lavoro lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone e il viso con acqua e sapone.
Oltre a queste prassi, Ecomm srl ha introdotto due specifici gel idroalcolico, Mabel Higyenic Gel e Firma Idral 70, per igienizzare le mani degli operatori tutte le volte che ve ne sia il bisogno.
ABBATTIMENTO RISCHIO BIOLOGICO DA COVID-19 PER CONTATTO INDIRETTO CON PERSONE INFETTE
Come abbiamo visto, eventuali goccioline contenenti il Coronavirus possono trovarsi su superfici di un ufficio (tavoli, sedie, PC, telefoni…), oppure area produzione (pavimenti, mensole, macchinari..), oppure in aree break, nei servizi igienici e negli spogliatoi, quando una persona malata tossisce o starnutisce o si soffia il naso.
Quindi ogni persona che si trova ad utilizzare le stesse superfici delle persone malate può rischiare di entrare in contatto con tali goccioline del respiro delle persone infette e rimanere a sua volta contagiata.
Per abbattere tale RISCHIO INDIRETTO è opportuno utilizzare tutte le prassi di igiene che si adottano normalmente:
Indossare i Dpi prescritti
Tenersi lontani (minimo 1 mt) dalle persone eventualmente presenti
Arieggiare i locali appena arrivati nell’ambiente da pulire
Identificare eventuali punti critici da pulire e sanificare: superfici delle scrivanie, tastiere PC, schermo PC, telefoni, sedie con braccioli, fotocopiatrici, macchinette e tavolini area break, lavandini e specchi, ecc ecc. Tutte le superfici che possono venire a contatto con una persona potenzialmente infetta devono essere identificate preliminarmente in modo da poter procedere alla loro disinfezione.
Identificare i punti critici al cambio di turno di lavoro: uffici, telefoni, computer, mensole, spogliatoi, corridoi, bagni, arredi, macchinari di produzione devono essere disinfettati ad ogni turno di lavoro quando cambia l’operatore che li utilizza.
Utilizzare panni monouso divisi per la diversa superficie
Utilizzare, per pulire le superfici degli uffici (scrivanie, mobilio, area break, ecc) su cui si possono trovare fluidi corporei delle persone infette, apposite Soluzioni Idroalcoliche contenenti alcol (etanolo) al 75%
Utilizzare per pulire e sanificare le superfici dei servizi igienici apposite soluzioni disinfettanti (base Cloro)
Tenendo presente che le informazioni suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore sulle superfici, l’utilizzo quotidiano di semplici disinfettanti, alcuni dei quali già da Ecomm srl utilizzati solitamente, sono in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, a questo proposito Ecomm srl ha scelto di utilizzare per sanificare Soluzioni Idroalcoliche contenenti alcol etanolo al 75% e DisinfettanteSanipiù a base di cloro1% Reg. Min. San. n.18876.
Tutte le volte che una Operatrice Ecomm srl interviene per pulire e sanificare le superfici di un Edificio utilizza apposite soluzioni Idroalcoliche e Disinfettanti indicati dal Ministero della Sanità che uccidono tutti i Virus presenti, oltre a muffe e batteri.
Tali superfici dell’edificio sono quindi tutte le volte pulite, sanificate e disinfettate.
Tenendo presente che Arpa Piemonte ha recentemente (15/03/2020) emesso un comunicato in cui si invitava a limitare l’utilizzo di prodotti a base di Cloro (Candeggina o disinfettanti al cloro) per sanificare le superfici vista la sua dannosità per l’ambiente, ed optare per prodotti a base alcol, Ecomm srl ha quindi optato per utilizzare maggiormente Soluzioni a base di Alcol che evapora completamente.
La scheda di lavoro qui di seguito è quella che le Operatrici Ecomm srl applicano quotidianamente nella pulizia e sanificazione dei locali:
DOCUMENTAZIONE DI AVVENUTA SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DELLA SUPERFICIE
Al termine delle operazioni di disinfezione delle superfici in una determinata Area, l’Operatrice Ecomm srl provvede a firmare l’apposita ceck list in modo da certificare il lavoro svolto e da rendere visibile quanto appena fatto.
La Responsabile del Servizio ed il responsabile Tecnico provvedono quindi a verificare il corretto svolgimento delle operazioni di pulizia e la giusta frequenza di intervento deciso con il Committente, per poi emettere periodicamente la Documentazione di Avvenuta Sanificazione.
Il Committente ha quindi a disposizione la documentazione (inviata periodicamente via mail), relativa ad una specifica area su cui è stato svolto il lavoro, che testimonia l’avvenuta operazione di sanificazione.