I servizi di pulizia industriali nelle Industrie Meccaniche hanno un impatto molto importante sull’ambiente a causa della tipologia di sporco che deve essere quotidianamente rimosso.
Infatti, nonostante l’evoluzione tecnologica abbia migliorato molto le performance dei macchinari utilizzati, questi disperdono ancora elementi inquinanti nell’ambiente, che devono essere quotidianamente puliti e i liquidi di risulta correttamente smaltiti.
pulizia industriale di un macchinario di industria meccanica, al fine di mantenerne elevate le capacità produttive
In Ecomm srl fa parte della cultura d’impresa la ricerca continua di nuove soluzioni per rendere le pulizie industriali più sostenibili, e nello stesso tempo efficienti.
Senza il rispetto per il pianeta, per le sue risorse e per le generazioni che verranno non è infatti possibile immaginare un domani sostenibile.
La sfida per i prossimi 10 anni è di dar vita a un modello di business che non solo permetta il sostentamento dell’impresa a lungo termine, ma che sia anche attento all’ambiente, al benessere sociale e a una governance equa e lungimirante.
Infatti i parametri che un’azienda deve tenere in considerazione per progettare servizi di pulizia industriali sostenibili sono racchiusi nell’acronimo ESG (Environmental, Social and Governance).
I criteri “Environmental”prendono in considerazione il modo in cui un’azienda contribuisce alle sfide ambientali e al contrasto del cambiamento climatico.
Un’azienda sostenibile, come Ecomm srl, è infatti in primo luogo un’azienda rispettosa dell’ambiente, il che si traduce, per esempio, in azioni virtuose volte a:
ridurre le emissioni inquinanti;
utilizzare le energie rinnovabili;
diminuire l’impatto ambientale;
contenere il consumo di acqua;
smaltire attentamente i rifiuti;
adottare soluzioni di economia circolare.
Esempi di azioni virtuose intraprese da Ecomm srl sono ad esempio il riutilizzo dei contenitori dei detergenti; la scelta di moderni macchinari d pulizia 4.0 che permettono un risparmio di acqua ed energia; la progettazione del ciclo produttivo con particolare attenzione allo smaltimento dei liquidi reflui; l’utilizzo di energie rinnovabili per la ricarica dei macchinari Aziendali.
I criteri di “Social and Governance” analizzano il modo in cui un’azienda è amministrata e all’etica delle decisioni prese.
Un’impresa sostenibile è infatti un’impresa in grado di produrre valore per la collettività, per l’organizzazione e per tutti gli stakeholder interessati dall’attività dell’azienda, agendo con l’obiettivo di produrre profitti in modo etico.
Per raggiungere questo scopo, Ecomm srl:
investe in innovazione, tecnologia, digitalizzazione e ricerca;
paga adeguatamente il personale e i fornitori;
ha una politica di prezzi equa;
privilegia materie prime certificate e del territorio;
contribuisce allo sviluppo dell’economia locale;
svolge servizi utili e in grado di migliorare la vita dei consumatori.
Ecomm srl lavora quotidianamente per ricercare innovazione e nuove tecnologie industriali e digitali per la pulizia industriale, seguendo l’evoluzione delle tecniche a livello Europeo senza trascurare di sviluppare l’economia locale e le Aziende del territorio.
Il risultato di tale mole di lavoro, che coinvolge il personale Ecomm srl, i suoi fornitori e consulenti, è quindi la creazione di procedure di lavoro specifiche per la pulizia industrialenelle Industrie Meccaniche, che guidano il lavoro degli operatori Ecomm srl al fine di dare al Cliente il risultato voluto, con la giusta sensibilità alla sostenibilità ambientale e sociale.
Un interessante articolo è apparso sul sito www.andi.it, in cui il Dr. Giovanni Molina Rojas ha analizzato il possibile utilizzo dell’Ozono nelle operazioni di pulizia e disinfezione degli ambienti.
La sanificazione con ozono è un metodo di decontaminazione degli ambienti lavorativi di cui si parla molto. Secondo le aziende che ne commercializzano i macchinari, l’ozono sembra infatti offrire numerosi vantaggi rispetto ai tradizionali metodi di detersione delle superfici: basso costo, elevata efficacia contro tutti i microorganismi, tempo di azione ridotto, raggiungimento di tutte le superfici contaminate, assenza di odore, assenza di residui.
Proprio alla luce dei profili legislativi, riguardo alla tipologia di prodotti che si stanno proponendo, è importante valutare con molta attenzione le posizioni degli enti istituzionali prima di acquistare qualunque tipologia di macchinario.
SANIFICARE GLI AMBIENTI CON L’OZONO
La capacità dell’ozono di agire come agente disinfettante è però un argomento molto controverso, la letteratura scientifica si divide tra articoli che ne sostengono l’efficacia, e articoli che invece ne sconsigliano l’utilizzo.
Gli studi a favore dell’ozono ne descrivono un potere disinfettante molto superiore rispetto ad altri agenti chimici comunemente utilizzati, come ad esempio l’ipoclorito di sodio.
In concentrazioni pari a 0.2-0.5 mg/l, associate a un tempo di contatto di 10 minuti, l’ozono è in grado di inattivare batteri, spore e virus dispersi in soluzione acquosa (Amato et al., 2002; AAMI, 2004).
Uno studio molto recente ne ha confermato la particolare efficacia contro i virus soprattutto se associato ad alte concentrazioni di umidità relativa (Debuis et al., 2020).
Il motivo delle controversie è tuttavia dovuto alle diverse condizioni ambientali in cui è stato sperimentato il meccanismo d’azione dell’ozono, infatti tutti gli studi che ne confermano l’efficacia hanno utilizzato l’ozono in soluzione acquosa o ad alte concentrazioni di umidità relativa.
Questo perché l’ozono viene utilizzato principalmente per la purificazione delle acque o nell’industria alimentare, ambienti dove è possibile ricreare le condizioni ideali per la sua efficacia contro i microorganismi, mentre ben diversa si è dimostrata l’efficacia dell’ozono utilizzato esclusivamente come gas libero e non associato ad acqua o elevate percentuali di umidità.
In uno studio del 1998 è stata valutata l’efficacia dell’ozono nella decontaminazione di stanze ospedaliere, in questo studio l’ozono si è dimostrato inefficace se utilizzato in concentrazioni pari a 0.14ppm, anche se applicato per un lungo periodo di 4 o 7 ore consecutive (Berrington et al. 1998).
Quindi un motivo di fraintendimento è la concentrazione di ozono utilizzata per sanificare una superficie. Infatti le concentrazioni efficaci per eliminare virus e batteri vanno da 0.2ppm fino a 4.1ppm (Fonti: Edelstein et al., 1982; Joret et al., 1982; Farooq and Akhlaque,1983; Harakeh and Butle, 1985; Kawamuram et al. 1986).
Come verrà descritto in seguito però, alcuni enti internazionali (la Food and Drug Administration – FDA, la Occupational Safety and Health Administration – OSHA, il National Institute of Occupational Safety and Health – NIOSH, e l’Environmental Protection Agency – EPA) considerano l’ozono un gas tossico e ne impongono concentrazioni non superiori a 0.05-0.1ppm negli ambienti lavorativi.
Ne deriva quindi che, se utilizzato in concentrazioni non tossiche, l’ozono con tutta probabilità non sarebbe efficace per una adeguata sanificazione degli ambienti.
Per quanto riguarda l’efficacia dell’ozono contro il Covid-19, una recente review ha analizzato la letteratura attualmente disponibile.
In base al suo meccanismo d’azione si presume che l’ozono possa essere efficace anche contro il virus Covid-19, ma al momento non c’è alcuna evidenza scientifica a supporto di questa ipotesi (Hajebrahimi et al., 2020).
TOSSICITA’ DELL’OZONO
L’ozono è una sostanza tossica per l’uomo. Studi scientifici hanno dimostrato che già a concentrazioni inferiori a 0.2ppm può causare sintomi soprattutto a carico delle vie respiratorie: alterazione della permeabilità degli epiteli con conseguente riduzione della funzionalità polmonare (fino ad edema), tosse, dispnea, aggravamento delle patologie respiratorie (ad esempio asma) e reazioni infiammatorie (Krishna et al., 1995; Krishna et al., 1998).
L’ozono è anche causa di altri disturbi quali bruciore agli occhi, mal di testa, debolezza e si sospetta inoltre anche una possibile genotossicità della molecola (Victorin, 1992).
Infine l’ozono, a causa del suo elevato potenziale ossidativo, potrebbe reagire con altri componenti chimici presenti nella stanza dove viene immesso e potenzialmente liberare dei composti volatili pericolosi per la salute (Weschler et al., 1992a, 1992b, 1996; Zhang and Lioy, 1994).
Per questi motivi diversi enti internazionali hanno espresso severe disposizioni riguardo all’esposizione all’ozono.
Ad esempio la Food and Drug Administration (FDA) impone che l’output di ozono per strumentazione medica non deve superare 0.05 ppm.
La Occupational Safety and Health Administration (OSHA) impone che i lavoratori non devono essere esposti in media a una quantità di ozono di 0.10 ppm per 8 ore.
Il National Institute of Occupational Safety and Health (NIOSH) racomanda un limite massimo di esposizione di 0.10 ppm, da non superare in alcun caso.
Gli standards nazionali di qualità dell’aria dell’Environmental Protection Agency (EPA) impongono un limite massimo di esposizione di 0.08ppm nella media di 8 ore.
Le uniche due posizioni del Governo Italiano riguardo all’utilizzo dell’Ozono come presidio di sanificazione degli
ambienti che è stato possibile reperire sono:
“Parere del CNSA sul trattamento con ozono dell’aria negli ambienti di stagionatura dei formaggi” rilasciato dal Ministero della Salute, dipartimento della sanità pubblica veterinaria della sicurezza alimentare e della nutrizione, il 27 ottobre 2010.
Il protocollo del 31 Luglio 1996 n°24482, nel quale Il Ministero della Sanità ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari.
Queste risorse sembrerebbero essere troppo esigue per affermare che gli organismi statali italiani raccomandino l’utilizzo dell’ozono come presidio di sanificazione di strutture medico-sanitarie, soprattutto al fine di prevenire trasmissione delle infezioni da coronavirus, incluso il Covid-19. Anzi, proprio la mancanza di documenti ufficiali che facciano specificatamente riferimento all’ozono come presidio di disinfezione in ambito medico-sanitario (non solo eccezionale, come nel caso dell’attuale pandemia da Covid-19, ma anche routinario) suggerisce molta prudenza riguardo al suo utilizzo nella pulizia e disinfezione degli ambienti.
Diverse aziende produttrici o distributrici di purificatori d’aria a base di ozono fanno riferimento ai due documenti citati sopra per giustificarne la vendita come sanificatori per ambienti.
E’ importante sottolineare che suddetti documenti fanno riferimento all’utilizzo dell’ozono per l’industr
ia alimentare o per la purificazione delle acque.
In questi ambiti le modalità di sanificazione con ozono sono molto diverse dall’utilizzo come sanificatori ambientali (elevata concentrazione del gas e suo utilizzo in soluzione acquosa o ad elevate percentuali di umidità) e non sono riproducibili in normali ambienti commerciali frequentati da persone come uffici, stabilimenti, officine.
CONCLUSIONI
L’ozono è un agente disinfettante che viene già utilizzato con successo in alcuni settori industriali perché possiede delle caratteristiche molto interessanti.
Se utilizzato in precise condizioni di isolamento ed elevata umidità, o ancora meglio dissolto in acqua, presenta numerosi vantaggi: basso costo, elevata efficacia contro tutti i microorganismi, tempo di azione ridotto, raggiungimento di tutte le superfici contaminate, assenza di odore, assenza di residui.
In base al suo meccanismo d’azione si presume che possa essere efficace anche contro il virus Covid-19, ma al momento non c’è alcuna evidenza scientifica a supporto di questa ipotesi.
Studi scientifici hanno tuttavia dimostrato un’efficacia dell’ozono molto inferiore quando esso viene utilizzato in forma gassosa in normali condizioni ambientali.
In assenza di acqua o in assenza di elevata umidità infatti l’ozono ha un ridotto potere igienizzante e necessita di concentrazioni più elevate (tossiche per l’uomo) e tempi più lunghi per esplicare la sua azione contro i microorganismi patogeni.
A questo si somma il fatto che l’ozono, con il suo alto potenziale ossidativo, attacca gli elastomeri (gomma naturale, polibutadiene, stirene-butadiene gomma e gomma nitrilica) causandone degradazione e fessurazione. Il suo uso ripetuto potrebbe quindi danneggiare alcune strumentazioni presenti all’interno delle stanze in cui viene utilizzato.
L’ozono è un gas tossico per il sistema respiratorio che per essere utilizzato in sicurezza dovrebbe essere mantenuto a concentrazioni basse, sotto 0.10ppm (quindi poco efficaci visto che le concentrazioni normalmente raccomandate dalle case produttrici vanno da 0.2ppm fino a 4.1ppm).
Sono necessari inoltre una precisa taratura dei macchinari che lo producono in base alle dimensioni della stanza da sanificare, l’isolamento delle stanze trattate e protocolli per un’adeguata aerazione dei locali dopo il suo utilizzo.
Secondo la normativa italiana e internazionale le tradizionali procedure di sanificazione con prodotti come l’ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) o l’etanolo (62-71%), associate ad una frequente ventilazione dei locali di almeno 10-15 minuti sono misure sufficienti a garantire la prevenzione delle infezioni da Covid-19.
In conclusione, l’ozono, utilizzato come agente disinfettante, presenta sicuramente delle caratteristiche molto interessanti, e potrebbe costituire una valida risorsa per la sanificazione di ambienti.
E’ consigliato tuttavia attendere che future evoluzioni della tecnologia ne consentano il suo utilizzo in totale sicurezza e che ulteriori studi scientifici ne confermino l’efficacia.
Per il momento si raccomanda di limitarsi a seguire le linee guida di sanificazione indicate da enti governativi e autorevoli come il Ministero della Sanità e l’OMS.
Il decreto legislativo 81/2008, all’allegato IV, al paragrafo 1.9.1, “areazione dei luoghi di lavoro chiusi” prevede che, se sono utilizzati impianti aeraulici (condizionamento dell’aria o ventilazione meccanica), gli stessi devono essere sempre mantenuti funzionanti.
La definizione di impianto aeraulico è presente nella norma UNI 10339:1995 che definisce tale il complesso di apparecchiature, dispositivi, accessori e controlli necessari per ottenere la qualità dell’aria negli ambienti secondo condizioni predefinite in base alla: temperatura, umidità, assenza di inquinanti e ricambi d’aria.
Per impianti aeraulici quindi si intendono:
impianti di condizionamento e di climatizzazione ;
impianti ditermoventilazione;
impianti di ventilazione
Del sistema impiantistico, degni di nota sono gli apparati terminali tra i quali rientrano le griglie di ripresa, le griglie di aspirazione e le bocchette di mandata.
La pulizia, l’igiene, l’efficienza e la manutenzione degli impianti areaulici e di climatizzazione influenzano la salute degli occupanti degli edifici, causando spesso attacchi influenzali e malessere.
Gli stessi, poi, devono essere periodicamente sottoposti a controlli, manutenzione, pulizia e sanificazione per la tutela della salute dei lavoratori, al fine di permettere che questi respirino aria salubre nei luoghi di lavoro.
La norma UNI 10339 ci fornisce una definizione di qualità dell’aria legata essenzialmente al fatto che non debba contenere contaminanti noti in concentrazioni tali da arrecare danno alla salute e causare condizioni di malessere per gli occupanti. I contaminanti, contenuti sia nell’aria di rinnovo che in quella ricircolata, sono gas, vapori, microrganismi, fumo e altre sostanze particolate. L’aria, secondo la norma UNI è classificata quindi secondo diversi “livelli di qualità” in base alla quantità di sostanze inquinanti presenti al suo interno.
Il 27 febbraio 2020 l’OMS ha pubblicato il documento di orientamento “Preparare il posto di lavoro per COVID-19”, il SARS.Cov2-19 è un virus che si ritiene sia trasmissibile da persona a persona con tre modalità:
per contatto ravvicinato e diretto con una persona infetta;
per inalazione di goccioline liquide prodotte dalla persona infetta;
tramite contatto con superfici contaminate dal virus.
Ai fini delle modalità di trasmissione è determinante il fatto che le persone infette tossendo, starnutendo, parlando e respirando, emettono goccioline di liquido infettate con il virus, che possono:
depositarsi sulle superfici vicino alla persona infetta e quindi essere poi riprese da chi tocca tali superfici, quindi anche apparati terminali del sistema aeraulico (contaminazione indiretta);
essere inalate da chi si trova vicino alla persona infetta o in un ambiente contaminato (contaminazione diretta).
Il contatto diretto con le secrezioni respiratorie sembra essere, in queste situazioni, la principale via di trasmissione.
COME SANIFICARE UN IMPIANTO AERAULICO
È possibile raggruppare le fasi operative da seguire per le operazioni di disinfezione da attuare sugli impianti di aerazione.
Si parte con il sopralluogo attraverso il quale effettuare una valutazione delle problematiche igieniche ed epidemiologiche al quale l’edificio è soggetto.
Al fine di non dimenticare alcun impianto e i singoli apparati che ne fanno parte, fondamentale è il censimento degli stessi e della relativa documentazione.
Si prosegue poi con l’individuazione delle problematiche tecniche degli impianti, delle criticità di natura igienico-sanitaria e delle problematiche di sicurezza relative al cantiere (che dovrà essere allestito per eseguire la bonifica), quindi all’analisi funzionale degli impianti.
Per individuare le problematiche è possibile procedere attraverso un’ispezione tecnica che prevede prelievi microbiologici di superficie, aria, acqua di condensa e particolato e una videoispezione dei condotti.
I risultati di una ispezione tecnica possono essere due:
L’impianto è pulito e si propone un piano di controllo e monitoraggio, comprensivo di ispezioni tecniche programmate oppure l’impianto risulta non idoneo ed e’ necessario effettuare la bonifica.
Verificate le problematiche dell’impianto, si passa a definire il metodo di pulizia e disinfezione, che riguarderà:
Sanificazione unità di trattamento aria ed apparecchiature.
Sanificazione delle condotte di distribuzione.
Sanificazione componenti di linea.
Sanificazione degli apparati terminali aeraulici.
Prima dell’esecuzione della pulizia (rimozione meccanica del particolato depositato all’interno delle condotte) e la disinfezione (cioè il trattamento con appositi prodotti disinfettanti) è necessario mettere in atto delle misure di contenimento della contaminazione ambientale in base all’ambito di lavoro e stato degli impianti.
La pulizia e la disinfezione devono interessare l’impianto in ogni sua parte, quindi gli apparati presenti, dalla presa dell’aria esterna fino all’ultimo terminale, considerando sia le condotte di mandata sia quelle di ricircolo.
Naturalmente i prodotti da utilizzare dipendono dalla tipologia di impianto aeraulico:
impianti di condizionamento e di climatizzazione, è consigliato l’utilizzo di aerosol disinfettante e, per le parti esterne, ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
griglie di ripresa, le griglie di aspirazione e le bocchette di mandata, è consigliato l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
impianti di termoventilazione è consigliato l’utilizzo di aerosol disinfettante e, per le parti esterne, ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
impianti di ventilazione è consigliato l’utilizzo di aerosol disinfettante e, per le parti esterne, ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
condotte di aerazione è consigliato l’utilizzo di macchinari di lavaggio specifici e aerosol disinfettante
Una programmazione periodica delle ispezioni secondo un piano di controllo e monitoraggio garantisce una migliore risposta degli impianti di aerazione e Covid-19 e consente una migliore gestione del rischio igienico sanitario da essi derivante.
La frequenza delle ispezioni visive e tecniche sono consigliate con una frequenza annuale, comunque stabilite in base ai risultati delle precedenti ispezioni e della valutazione dei rischi.
SANIFICAZIONE PER RISCHIO BIOLOGICO COVID-19: COSA E’ CONSIGLIATO E COSA NO DAL MINISTERO DELLA SALUTE ITALIANO
Uno dei temi più dibattuti negli ultimi giorni è: quali strumenti sono consigliati per svolgere la Sanificazione Ambientale per Coronavirus in ambienti lavorativi non sanitari?
(quindi non parleremo di ambienti ospedalieri, né di ambienti in cui sono ricoverate persone contagiate dal Covid-19, poiché sono molto più complessi da gestire e hanno necessità di un capitolo a parte).
Noi di Ecomm srl, specializzati in sanificazioni civili ed industriali, conosciamo i pregi e difetti dei vari sistemi di sanificazione, proprio perché li abbiamo studiati e provati quasi tutti!
Partiamo dall’inizio, la Sanificazione di un ambiente e delle sue superfici è composta da 2 passaggi:
1- detersione con un detergente apposito per la superficie da pulire (detergente pavimenti per pulire i pavimenti, detergente per bagno per pulire il bagno…) e abbondante risciacquo
2- disinfezione con apposita Soluzione Disinfettante
Proprio nella disinfezione, che completa la Sanificazione Ambientale, ci sono i dubbi di molte Aziende su cosa usare, su cosa acquistare, e cosa invece non è consigliato dal Ministero della Sanità.
Vediamo cosa propongono le varie Aziende Produttrici in questo momento e come le Autorità Sanitarie Italiane considerano i diversi prodotti e macchinari offerti per svolgere tale Sanificazione, abbiamo aggiunto un piccolo specchietto che alcune aziende spediscono per pubblicizzare e vendere i propri sistemi:
SISTEMA DI SANIFICAZIONE CON OZONO
In un ambiente chiuso e senza persone presenti (poiché in concentrazioni elevate l’Ozono è tossico per gli esseri umani), personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina automatica che agisce partendo dall’ossigeno presente naturalmente nell’aria, trasformandolo in Ozono, saturando l’ambiente e abbattendo del 99,9% i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo la stessa Macchina distrugge l’Ozono (poiché in concentrazioni elevate è tossico per gli esseri umani) e, dopo un ciclo che può andare da 30 a 60 minuti, si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Ovviamente le dichiarazioni sui siti delle Aziende che producono Macchine per Sanificazione ad Ozono, e parecchi articoli su giornali nazionali, stanno spingendo su tale tecnologia, ma occorre un approccio rigoroso per capire se veramente tale sistema funzioni e se venga riconosciuto dal Ministero della Salute come soluzione al Rischio Biologico Covid-19.
Analizzando come l’Ozono si comporta con i microorganismi, e le sue capacità di purificare aria e acqua nei processi di sterilizzazione degli ambienti (Ministero della Sanità, protocollo 24482/1996), risulta possibile che il trattamento con Ozono inattivi il virus Sars-Cov-2.
Purtroppo però non esistono ancora studi chiari su quale concentrazione di Ozono e quali tempi di applicazione siano necessari per inattivare il Virus Sars-Cov-2 che causa Covid-19.
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
Questo vuol dire che non si ha ancora chiarezza su quale tipo di Macchinario ad Ozono sia efficace e se ve ne siano di poco efficaci, visto che non ci sono standard condivisi che ne stabiliscono le caratteristiche minime.
SANIFICAZIONE A PEROSSIDO DI IDROGENO CON IONI D’ARGENTO
In un ambiente chiuso, e senza persone presenti, personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina che nebulizza perossido di idrogeno con ioni di argento, saturando l’ambiente e uccidendo i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo e dell’opportuna aerazione (alcuni consigliano di entrare negli ambienti anche 3 ore dopo) si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Secondo la circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, per sanificare gli ambienti ospedalieri, si indica l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
La stessa circolare indica, per sanificare ambienti non ospedalieri, di utilizzare ipoclorito di sodio 0,1% dopo la pulizia, oppure, per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Abbiamo quindi la certezza sul fatto che il Ministero della Salute ha quindi dato disposizioni per l’utilizzo del Perossido di Idrogeno (come per ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) o etanolo (62-71%) come disinfettante autorizzato o consigliato per sanificare tali Virus in ambiente ospedaliero, mentre in ambiente non ospedaliero non viene consigliato.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE DI SOLUZIONE DI IPOCLORITO DI SODIO O DI SOLUZIONE IDROALCOLICA
Personale specializzato di un’Azienda di Sanificazione, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi erogatori una Soluzione di di ipoclorito di sodio (concentrazione 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (Soluzione Idroalcolica, concentrazione 62-71%).
Tale intervento di Sanificazione Ambientale è svolto secondo disposizioni date dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020.
Nelle operazioni di Sanificazione e Bonifica delle RSA con Ospiti malati di Covid-19, il personale specializzato per la decontaminazione dell’Esercito Italiano segue questa prassi.
Segnaliamo che, sia Arpa Piemonte che Arpa Liguria, già dal 15/03/2020, hanno chiesto che in queste sanificazioni venga utilizzata preferibilmente la Soluzione a base di Etanolo, poiché il Cloro (contenuto nell’ipoclorito di sodio o nella candeggina) è irritante e potrebbe inquinare le falde acquifere.
SANIFICAZIONE A FOTOCATALISI
Sistemi automatizzati, per mezzo di composti reattivi dell’ossigeno, come sostengono i produttori di tali macchinari, possono abbattere del 99% la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Sistemi di Fotocatalisi come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE AEROSOL DISINFETTANTI REGISTRATI AL MINISTERO DELLA SANITA’ VIRUCIDI/BATTERICIDI
Personale specializzato, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi macchinari un aerosol di Disinfettanti virucidi/battericidi, generalmente a base di Sali Quaternari di Ammonio o altri principi attivi come Cloro o Alcool, con basse percentuali di alcool o cloro.
Tale intervento di Sanificazione Ambientale non soddisfa i requisiti dati dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, poiché la sostanza nebulizzata, pur essendo un Disinfettante registrato dal Ministero della Sanità, non contiene la corretta concentrazione di ipoclorito di sodio (concentrazione richiesta 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (concentrazione richiesta 62-71%).
L’efficacia di un Disinfettante, anche se registrato dal Ministero della Sanità, ma che non contenga le corrette concentrazioni richieste dal Ministero per la Sanificazione Ambientale da rischio Covid-19, non è stata provata.
SANIFICAZIONE CON VAPORE 160°/180°
Macchine a Vapore industriali generano vapore, almeno a 160°, e lo miscelano a disinfettanti al fine di abbattere la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
In linea teorica, e secondo i produttori di tali macchinari, il vapore a 160°/180° è in grado sanificare un ambiente, ma non esistono studi confermati correlati al Coronavirus Sars-Cov-2.
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
L’efficacia virucida di Sistemi a Vapore abbinati a disinfettanti è stata valutata per il Virus H1N1 secondo normativa europea EN 14476 (Prova quantitativa in sospensione per la valutazione dell’attività virucida in area medica).
Sulla base dei risultati ottenuti, nella condizione sperimentale adottata in questi test, il Sistema a Vapore 160°/180°, abbinato al disinfettante, ha causato una riduzione maggiore o uguale al 99,99% del Virus H1N1 dopo 15 secondi di tempo di contatto.
Il Ministero della Salute però non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Vapore come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2,
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che il vapore svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
SANIFICAZIONE TRAMITE PLASMA FREDDO
Secondo studi pubblicati nel 2019 da ricercatori dell’Università del Michigan, e secondo i produttori di tali macchinari, il Non thermal plasma (NTP) è una tecnologia che riesce a distruggere il 99,9% degli agenti patogeni inclusi i virus aerotrasportati.
L’NTP è un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente, utilizza l’aria come miscela gassosa trasformandola in un gas ionizzato costituito da varie particelle caricate elettricamente sia + che – : elettroni, ioni, atomi e molecole che scontrandosi tra loro producono specie ossidanti, la reattività delle particelle provoca poi fenomeni di ossidazione in grado di disaggregare i composti organici volatili, batteri, microorganismi, odori.
La Sanificazione svolta comprenderebbe l’aria, ma non le superfici.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Plasma Freddo come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
Bene, dopo aver specificato caratteristiche e corrispondenza alla normativa per il contenimento del Sars-Cov-2…. a Voi la scelta!
Forse Vi sarete accorti che ultimamente veniamo “bombardati” da pubblicità e telefonate di attività che propongono la sanificazione e disinfezione dei locali, sanificazione per Coronavirus e per Covid-19 (la malattia causata dal Coronavirus)…. vogliamo dunque fare un pò di chiarezza, con la collaborazione dei nostri consulenti di Neogamma srl, e dirvi cosa ne pensiamo.
Ci teniamo a precisare che da un punto di vista legislativo tali attività, per poter effettuare quanto pubblicizzato, DEVONO aver adottato quanto cita il D.M. 7/7/1997 n. 274 anche in relazione agli obblighi di verifica dell’idoneità tecnico professionale. MINISTERO DELL’INDUSTRIA, DEL COMMERCIO E DELL’ARTIGIANATO DECRETO 7 luglio 1997, n. 274 Regolamento di attuazione degli articoli 1 e 4 della legge 25 gennaio 1994, n. 82, per la disciplina delle attività’ di pulizia, di disinfezione, di derattizzazione e di sanificazione. (GU n.188 del 13-8-1997). https://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/pdf_upload/SERVIZI_E_PROFESSIONI/DM_7_luglio_1997_n_274.pdf.
In sostanza, prima di scegliere l’azienda che si occuperà di sanificazione e disinfezione, bisogna valutare quali siano quelle che effettivamente abbiano i requisiti legislativi per poterlo fare, bisogna cioè scegliere un’Azienda seria che abbia i requisiti tecnici ed organizzativi per svolgere tali attività di Sanificazione Ambientale, come Ecomm srl.
Successivamente è bene chiedere bene le specifiche di sanificazione che l’Azienda vuole utilizzare, molti infatti approfittano della poca chiarezza per proporre sanificazioni volumetriche con prodotti registrati/accreditati al Ministero della Salute, ma questa dicitura non vuole dire nulla… Infatti lo stesso Ministero della Salute ha chiaramente indicato che, per contrastare il Coronavirus, o Sars-Cov-2, è necessario utilizzare Soluzioni Idroalcoliche contenenti alcool etanolo al 75%, oppure Soluzioni Disinfettanti a base Cloro. Qualunque disinfettante, anche se registrato al Ministero, se non corrisponde a questa indicazione, secondo Noi di Ecomm srl (e secondo il Ministero della Salute) non può essere utilizzato per attività di sanificazione per il rischio Biologico Covid-19.
Quindi, se non volete fare sanificazioni inutili, oppure superflue, e se non volete sprecare denaro…. informatevi bene di quale disinfettante vi propongono.
E’ obbligatorio affidarsi ad un Azienda per la sanificazione e disinfezione dei locali di lavoro come delle nostre abitazioni?
la risposta è no, se non ci sono casi di positività al Coronavirus.
Ci teniamo a precisare però che:
I locali chiusi da mesi potrebbero non aver necessità di fare una sanificazione preventiva, in quanto essendo chiusi da più di un mese non vi sarà traccia del Covid-19. Molti studi scientifici hanno confermato quanto questo maledetto virus riesca a sopravvivere sulle superfici.
Tutte le attività hanno l’obbligo, come definito dai DPCM emanati in emergenza COVID, di effettuare una specifica e continua sanificazione di tutti i locali e di tutte le superfici, ma può, dopo un attenta valutazione dei rischi derivanti dai prodotti chimici, essere fatta dai propri dipendenti incaricati, con idonei disinfettanti.
In caso di positività è obbligatorio però far la sanificazione tramite azienda specializzata che possiede tutti i requisiti legislativi per poterla fare.
In caso di richiesta di detrazione d’imposta del 50% per le spese sostenute ci andrà apposita fattura fatta da azienda correttamente iscritta all’elenco del 1997 e con relativo rilascio certificativo, come siamo noi di Ecomm srl.
In conclusione, sia ben chiaro che una sanificazione straordinaria e programmata per le attività più sensibili, attraverso Aziende specializzate e metodi approvati, come i Protocolli di Sanificazione di Ecomm srl, è fortemente consigliata, ma vi chiediamo prima di prendere qualsiasi decisione di chiedere parere ai vostri consulenti ed RSPP e di scegliere come Partner delle Aziende serie.
Vi ricordiamo che siamo operativi e per qualsiasi informazione potete contattarci, siamo a vostra completa disposizione.
In riferimento ai luoghi di lavoro, l’igiene è costituita dall’insieme di pratiche per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, riducendo la possibilità e il rischio di malattie, infortuni e malattie professionali. Compito di una moderna Società di facility management, come Ecomm srl, è di provvedere a svolgere tutte le azioni (sanificazione) necessarie a garantire l’igiene degli ambienti di lavoro.
Alle misure di igiene è dato grande rilievo nel D.Lgs 81 “Testo Unico sulla Sicurezza nel Luoghi di Lavoro” che introduce, tra le sue misure più importanti, quella della Valutazione dei Rischi tra cui il Rischio Biologico che causa la malattia Covid-19, causata dal Coronavirus Sars-CoV-2).
Le figure che devono garantire l’igiene e la sicurezza negli ambienti lavorativi, ossia il Datore di lavoro, il responsabile del servizio prevenzione e protezione (RSPP), il Medico competente e autorizzato e il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), hanno avuto quindi il compito di Valutare il Rischio Biologico Covid-19 e attuare le opportune misure per proteggere i lavoratori e i luoghi di lavoro, di concerto con la Normativa Vigente.
PULIZIA, SANIFICAZIONE O DISINFEZIONE?
Si è comunemente portati a definire i termini in modo confuso e ad utilizzarli indistintamente come sinonimi, in particolare si ha la tendenza a definire come pulizia anche stadi di igiene più avanzati, è opportuno quindi chiarire i significati dei termini:
Pulizia: insieme di operazioni per la rimozione manuale o meccanica dello sporco, tramite l’utilizzo di sostanze detergenti e/o acqua (detersione). La pulizia è un’operazione preliminare indispensabile ai fini delle successive fasi di sanificazione e disinfezione.
Disinfezione: misura atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali batteri, virus, funghi, spore al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti o ambienti.
Sanificazione: intervento, successivo alla pulizia, mirato ad eliminare batteri, virus, agenti contaminanti dalle superfici contaminate. In merito al contrasto del Rischio Biologico Covid-19, la Sanificazione di riferisce alla pulizia e disinfezione delle superfici contaminate, o potenzialmente contaminabili, secondo le specifiche che un determinato ambiente richiede (uno studio medico ha specifiche richieste diverse da un’area produzione metalmeccanica).
Definiti i termini, possiamo andare a vedere quali sono le Aziende abilitate a svolgere Sanificazioni Ambientali e che requisiti debbono avere:
Iscrizione alla Camera di Commercio con codice Ateco 81.21 – 81.22.02 – 81.29.10 per attività di pulizia e disinfezione
Nomina di un Responsabile Tecnico per le attività di disinfezione e sanificazione ambientale (legge 82 del 1994)
Questi 2 requisiti sono le condizioni richieste oggi per una moderna Azienda che possa svolgere Sanificazioni Ambientali, come lo è Ecomm srl.
INDIVIDUAZIONE DEL RISCHIO BIOLOGICO DA COVID-19
Gli Operatori di una moderna Società che si occupa di Sanificazione Ambientale, come Ecomm srl, quando operano all’interno ambienti di lavoro frequentati da altre persone, devono sempre indossare specifici Dpi: tute monouso e/o divise da lavoro con manica lunga, guanti in nitrile blu, calzature antinfortunistiche, mascherina ffp2 o ffp3 e occhiale.
Tenuto presente che il Coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso il contatto con le goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, risulta quindi essenziale indossare specifici Dpi e mantenere una distanza di almeno 1 metro da altre persone per garantire la sicurezza dell’Operatore.
La procedura prevede che qualora un Operatore presenti sintomi quali tosse, febbre (temperatura superiore a 37,5°), difficoltà respiratorie e dolori articolari, oppure abbia avuto contatti con persone contagiate, debba astenersi dal lavoro, avvisando preventivamente la Responsabile del Servizio e debba restare a casa avvisando il proprio medico di base.
Data la peculiarità del lavoro, svolto sia in interferenza che senza interferenza con il personale della Azienda Cliente, i rischi Biologici individuati sono 2:
1- Rischio biologico dovuto a contatto con goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, che possono finire sui vestiti o sull’epidermide dell’Operatore di Pulizia: RISCHIO DIRETTO.
2- Rischio biologico dovuto a contatto con goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, che sono finiti sulle superfici da pulire: RISCHIO INDIRETTO.
ABBATTIMENTO RISCHIO BIOLOGICO DA COVID-19 PER CONTATTO DIRETTO CON PERSONE INFETTE
Tutto il personale che opera per pulire e sanificare ambienti di lavoro in cui ci siano altre persone, possono rischiare di entrare in contatto con goccioline del respiro delle persone infette, ad esempio quando starnutiscono o tossiscono o si soffiano il naso, che possono finire sui vestiti o sull’epidermide dell’Operatore di Pulizia.
Per abbattere tale RISCHIO DIRETTO è opportuno utilizzare tutte le prassi di igiene che si adottano normalmente:
lavarsi spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni a base di alcol per eliminare il virus dalle mani
mantenere una certa distanza – almeno un metro – dalle altre persone, in particolare quando tossiscono o starnutiscono o se hanno la febbre, perché il virus è contenuto nelle goccioline di saliva e può essere trasmesso col respiro a distanza ravvicinata
evitare di toccarsi occhi, naso e bocca con le mani se presenti febbre, tosse o difficoltà respiratorie e hai viaggiato di recente in Cina o se sei stato in stretto contatto con una persona ritornata dalla Cina e affetta da malattia respiratoria.
Utilizzare tute monouso e/o divise da lavoro con manica lunga, guanti in nitrile blu, calzature antinfortunistiche, mascherina ffp2 o ffp3 e occhiale
A fine turno di lavoro lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone e il viso con acqua e sapone.
Oltre a queste prassi, Ecomm srl ha introdotto due specifici gel idroalcolico, Mabel Higyenic Gel e Firma Idral 70, per igienizzare le mani degli operatori tutte le volte che ve ne sia il bisogno.
ABBATTIMENTO RISCHIO BIOLOGICO DA COVID-19 PER CONTATTO INDIRETTO CON PERSONE INFETTE
Come abbiamo visto, eventuali goccioline contenenti il Coronavirus possono trovarsi su superfici di un ufficio (tavoli, sedie, PC, telefoni…), oppure area produzione (pavimenti, mensole, macchinari..), oppure in aree break, nei servizi igienici e negli spogliatoi, quando una persona malata tossisce o starnutisce o si soffia il naso.
Quindi ogni persona che si trova ad utilizzare le stesse superfici delle persone malate può rischiare di entrare in contatto con tali goccioline del respiro delle persone infette e rimanere a sua volta contagiata.
Per abbattere tale RISCHIO INDIRETTO è opportuno utilizzare tutte le prassi di igiene che si adottano normalmente:
Indossare i Dpi prescritti
Tenersi lontani (minimo 1 mt) dalle persone eventualmente presenti
Arieggiare i locali appena arrivati nell’ambiente da pulire
Identificare eventuali punti critici da pulire e sanificare: superfici delle scrivanie, tastiere PC, schermo PC, telefoni, sedie con braccioli, fotocopiatrici, macchinette e tavolini area break, lavandini e specchi, ecc ecc. Tutte le superfici che possono venire a contatto con una persona potenzialmente infetta devono essere identificate preliminarmente in modo da poter procedere alla loro disinfezione.
Identificare i punti critici al cambio di turno di lavoro: uffici, telefoni, computer, mensole, spogliatoi, corridoi, bagni, arredi, macchinari di produzione devono essere disinfettati ad ogni turno di lavoro quando cambia l’operatore che li utilizza.
Utilizzare panni monouso divisi per la diversa superficie
Utilizzare, per pulire le superfici degli uffici (scrivanie, mobilio, area break, ecc) su cui si possono trovare fluidi corporei delle persone infette, apposite Soluzioni Idroalcoliche contenenti alcol (etanolo) al 75%
Utilizzare per pulire e sanificare le superfici dei servizi igienici apposite soluzioni disinfettanti (base Cloro)
Tenendo presente che le informazioni suggeriscono che il virus possa sopravvivere alcune ore sulle superfici, l’utilizzo quotidiano di semplici disinfettanti, alcuni dei quali già da Ecomm srl utilizzati solitamente, sono in grado di uccidere il virus annullando la sua capacità di infettare le persone, a questo proposito Ecomm srl ha scelto di utilizzare per sanificare Soluzioni Idroalcoliche contenenti alcol etanolo al 75% e DisinfettanteSanipiù a base di cloro1% Reg. Min. San. n.18876.
Tutte le volte che una Operatrice Ecomm srl interviene per pulire e sanificare le superfici di un Edificio utilizza apposite soluzioni Idroalcoliche e Disinfettanti indicati dal Ministero della Sanità che uccidono tutti i Virus presenti, oltre a muffe e batteri.
Tali superfici dell’edificio sono quindi tutte le volte pulite, sanificate e disinfettate.
Tenendo presente che Arpa Piemonte ha recentemente (15/03/2020) emesso un comunicato in cui si invitava a limitare l’utilizzo di prodotti a base di Cloro (Candeggina o disinfettanti al cloro) per sanificare le superfici vista la sua dannosità per l’ambiente, ed optare per prodotti a base alcol, Ecomm srl ha quindi optato per utilizzare maggiormente Soluzioni a base di Alcol che evapora completamente.
La scheda di lavoro qui di seguito è quella che le Operatrici Ecomm srl applicano quotidianamente nella pulizia e sanificazione dei locali:
DOCUMENTAZIONE DI AVVENUTA SANIFICAZIONE E DISINFEZIONE DELLA SUPERFICIE
Al termine delle operazioni di disinfezione delle superfici in una determinata Area, l’Operatrice Ecomm srl provvede a firmare l’apposita ceck list in modo da certificare il lavoro svolto e da rendere visibile quanto appena fatto.
La Responsabile del Servizio ed il responsabile Tecnico provvedono quindi a verificare il corretto svolgimento delle operazioni di pulizia e la giusta frequenza di intervento deciso con il Committente, per poi emettere periodicamente la Documentazione di Avvenuta Sanificazione.
Il Committente ha quindi a disposizione la documentazione (inviata periodicamente via mail), relativa ad una specifica area su cui è stato svolto il lavoro, che testimonia l’avvenuta operazione di sanificazione.
Una delle sfide più complesse che affrontano le Aziende di Facility Management come Ecomm srl è quella legata alla Pulizia e Disinfezione delle Strutture Sanitarie, siano esse Cliniche od Ospedali.
Uno dei problemi iniziali da affrontare è che comunemente si è portati a definire termini quali Pulizia, Sanificazione e Disinfezione in modo confuso, a volte come sinonimi, mentre in particolari casi si ha la tendenza a definire come pulizia anche stadi di igiene più avanzati.
In realtà ciascuno di questi concetti porta significati tecnici ben precisi e dovrebbe essere utilizzato in modo corretto e consapevole.
Occorre quindi fare chiarezza nei termini:
La Sanificazioneè un intervento mirato ad eliminare qualsiasi batterio ed agente contaminante, rendendo l’ambiente sano per la vita delle persone. Si parla quindi di Piani di Sanificazione come l’insieme delle operazioni di Pulizia e Disinfezione (ove necessaria) che si effettuano, utilizzando macchinari, prodotti chimici detergenti o disinfettanti, per riportare il carico microbico entro standard di igiene accettabili ed ottimali che dipendono dalla destinazione d’uso degli ambienti interessati.
Nelle operazioni di Sanificazione rientrano anche gli interventi di Disinfestazione e Derattizzazione atti ad allontanare o eliminare animali infestanti e parassiti dagli ambienti.
La Pulizia è l’insieme delle operazioni manuali o meccaniche, con l’utilizzo di acqua e sostanze detergenti (detersione), che occorrono praticare per rimuovere lo sporco visibile di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico) da qualsiasi tipo di ambiente, superficie o macchinario. E’ un’operazione preliminare ed è indispensabile ai fini delle successive fasi di disinfezione.
La Disinfezioneè una misura, preceduta dalla Pulizia, atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi o spore, al fine di controllare il rischio di infezioneper persone o di contaminazione di oggetti o ambienti. Essa consiste nell’applicazione di agenti disinfettanti, chimici o fisici, che sono in grado di ridurre il carico microbiologico presente su oggetti e superfici da trattare.
A questi termini si aggiunge la Sterilizzazione, intesa come il risultato finale di un processo che grazie all’avanzare della tecnologia, tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è altamente improbabile. Una popolazione di oggetti è considerata sterile se un oggetto su un milione è contaminato. Un materiale viene definito sterile quindi, se il SAL (livello di sicurezza di sterilità) è inferiore a 10−6; cioè quando le probabilità di trovarvi un microrganismo sono inferiori ad una su un milione (fonte definizione Wikipedia).
Adesso che sono chiari i termini, possiamo andare a vedere quali sono le Aziende abilitate a svolgere Sanificazioni Ambientali e che requisiti debbono avere:
Iscrizione alla Camera di Commercio con codice Ateco 81.21 per attività di pulizia e disinfezione
Nomina di un Responsabile Tecnico per le attività di disinfezione e sanificazione ambientale
Questi 2 requisiti sono le condizioni richieste oggi per una moderna Azienda che possa svolgere Sanificazioni Ambientali, come lo è Ecomm srl.
LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Nella progettazione degli interventi di pulizia, disinfezione e sterilizzazione di Strutture Sanitarie, le moderne aziende come Ecomm srl hanno gli strumenti per individuare le diverse tipologie di ambiente, in modo da attribuire il giusto livello di servizio ed evitare sia problematiche legate al rischio infezione, sia inutili maggiori costi per interventi sovradimensionati.
La predisposizione, per ogni ambiente, delle corrette procedure di pulizia/disinfezione, prende il nome di Piano di Sanificazione, essenziale per la sicurezza igienico – sanitaria degli ambienti.
Esso comprende tutti i trattamenti, di Pulizia e di Disinfezione, necessari per rendere una superficie pulita, sia Fisicamente (assenza di sporco visibile), sia Chimicamente (assenza di residui di sostanze nocive compresi detergenti e disinfettanti), sia Microbiologicamente: (assenza di microrganismi patogeni (dannosi) e riduzione della carica batterica totale).
Per quanto riguarda gli interventi di Pulizia, che riguardano l’asportazione dello sporco visibile tramite sistemi meccanici e mediante l’uso di detergenti, possiamo suddividere questi ultimi in tre classi, che devono essere usati per diverse tipologie di sporco: detergenti acidi hanno la capacità di rimuovere lo sporco secco come calcare, ruggine, calce, mentre detergenti alcalini o basici sono solventi dello sporco grasso, in alcuni casi, per evitare di rovinare superfici delicate si ricorre a detergenti neutri, ad esempio applicati nella pulizia dei pavimenti.
Alla pulizia deve seguire inevitabilmente una prima fase di risciacquo, se necessario, per la rimozione dei detergenti e per procedere poi alle successive operazioni di disinfezione. La frequenza delle operazioni di pulizia dovrebbe essere correlata al tipo di utilizzo che si fa di un ambiente e comunque negli ambienti di lavoro le operazioni ordinarie non dovrebbero avere una frequenza inferiore a quella giornaliera.
Gli interventi di Disinfezione consistono nell’applicazione di prodotti disinfettanti, registrati al Ministero della Sanità Italiana, oppure di macchinari, che sono in grado di ridurre significativamente la carica batterica presente su oggetti e superfici, non arrivando mai a livello SAL < 10−6, come per la condizione di sterilità.
Bisogna sempre ricordare che tali prodotti sono generalmente considerati contaminanti chimici per cui il risciacquo è fondamentale per evitare problemi di contaminazione chimica, alcuni formulati non richiedono il risciacquo del prodotto unicamente per la concentrazione bassa degli attivi.
La frequenza delle operazioni di disinfezione e delle altre operazioni comprese nella sanificazione ambientale devono essere programmate in base alla destinazione d’uso dell’ambiente ed è sempre necessario prevedere interventi straordinari di disinfezione anche a seguito di situazioni di emergenza o di aumento dell’attività lavorativa.
Altre forme di Sanificazione
E’ possibile ottenere una corretta Sanificazione utilizzando, dopo una attenta pulizia, anche detergenti sanificanti (non registrati al Ministero della Sanità Italiana), ma questi, secondo Noi di Ecomm srl, non garantiscono un risultato adeguato in ambienti sensibili come le Strutture Sanitarie.
Ulteriori forme di Sanificazione sono quelle legate all’utilizzo dell’ozono: è una sostanza conosciuta principalmente per il suo importantissimo ruolo nell’equilibrio ecologico, in quanto assorbe la maggior parte delle radiazioni ultraviolette provenienti dal sole, impedendo loro di raggiungere la superficie terrestre. È un gas instabile che viene prodotto sul posto da generatori in grado di saturare gli ambienti e che grazie al suo potere ossidante, a seguito di saturazione dell’ambiente e con tempistiche di circa 20/30 minuti, è in grado di eliminare il 99,98% dei microrganismi presenti comprese muffe, e alcuni parassiti come gli acari, abbattendo anche i cattivi odori all’interno dell’ambiente.
In particolari ambienti, dove il rischio che si sviluppino patologie, anche contagiose, è estremamente alto, come ad esempio ambulanze o mezzi di soccorso in genere, si utilizza la Sanificazione con erogatori di aerosol. Anche in questo caso, la tecnica è molto semplice ed ha un elevato potere sanificante: attraverso un apparecchio aerosolizzatore si immette nell’aria un aerosol secco che non bagna le suppellettili e non forma patine, uccidendo virus e batteri.
Indipendentemente dalle tecniche utilizzate per arrivare alla sanificazione di un ambiente, è importante ribadire l’importanza di un concetto: la sanificazione deve diventare un’attività consueta e routinaria. Laddove infatti non si intervenga ad intervalli regolari si corre il rischio di una infezione batterica che se non trattata adeguatamente può portare alla successiva moltiplicazione dei batteri.
È importante quindi attuare tutte le misure di prevenzione con interventi di pulizia/disinfezione regolari e con un monitoraggio costante in modo che gli ambienti abbiano la garanzia della totale salubrità.
Il Facility Management è l’attività organizzativa che controlla tutte le attività che non riguardano il core business di un’azienda (ad esempio i servizi di cleaning, i servizi di manutenzione, le reti telefoniche e di telecomunicazione o il servizio di mensa), garantendo il corretto funzionamento delle facilities (strutture) e dei loro impianti e servizi (norme e definizione ufficiale europeo: EN 15221).
La Proprietà ha quindi uno strumento per dirigere e verificare la manutenzione, preservando così il valore dei propri asset, mentre il fornitore di servizi Facility Management (quale è Ecomm srl) dispone di uno strumento di nuova concezione che lo guida e assiste sino ad offrire un servizio di qualità che soddisfi le esigenze della Proprietà.
La necessità di innovare ed efficientare i modelli di gestione dei servizi, adottando processi e tecnologie sempre più direzionate verso l’automazione e l’interconnessione, ha portato nel corso degli ultimi anni a dovere ricercare nuovi percorsi di cambiamento nei modi di pensare ed erogare i servizi stessi, facendo nascere il concetto di Facility Management 4.0.
Per dare un contenuto a questo termine, è utile avere presente quanto è già avvenuto (e sta avvenendo) nel campo della produzione industriale, dove, la disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, ha permesso una nuova rivoluzione industriale.
Tutto questo si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).
Per tale percorso di innovazione è stato coniata l’espressione Industria 4.0.
Come tutte le rivoluzioni industriali è la tecnologia che svolge un ruolo centrale con il compito di ottimizzare i processi produttivi, supportare i processi di automazione industriale e favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi.
Cosa succede in Europa ed in Italia?
Per quando concerne il mondo dei servizi e del Facility Management, in Europa vi è un ritardo nell’analisi organica delle ricadute che le nuove tecnologie possono portare nel modo di pensare e fare servizi.
Alcune applicazioni di tali tecnologie nel campo dei servizi sono state presentate solo negli ultimi anni in convegni o pubblicate in riviste del settore (ad esempio“FMI Facility Management Italia”; i numerosi convegni ANIP), destando particolare interesse non solo per l’approfondimento delle tecnologie adottate, ma soprattutto per l’analisi di quanto queste tecnologie possano comportare in termini di risultati.
Questi casi sono da considerarsi episodici, poiché nel mondo industrializzato non esiste ancora una visione strutturata e condivisa di cosa potrebbe essere Facility Management 4.0.
Per superare questo ritardo, rispetto ad un mercato che richiede innovazione, è essenziale che si possa analizzare quanto le nuove tecnologie hardware, i nuovi modelli di gestione, il cloud, gli strumenti di virtualizzazione e di collaborazione possano contribuire a migliore l’erogazione dei servizi, sia in termini di efficienza che di efficacia, oltre a dare risposta al tema oggi chiave del mondo dei servizi che è la controllabilità degli stessi.
Ecomm srl ha lavorato proprio ad una soluzione che potesse sfruttare tutto il vasto campo di innovazione, trovando nello sviluppo di una Applicazione Web lo strumento fondamentale per svolgere tutte le operazioni legate al Facility Management 4.0 e per tenere sotto controllo tutti i centri di costo, garantendo efficienza, velocità e precisione.
Un’ Applicazione Web che vantaggi porta?
Un’applicazione web rende automatica e veloce la verifica della checklist, con l’aspettativa di ottenere dati più precisi, personale più motivato ed essere in grado di intervenire rapidamente perché non è necessario attendere la fine del mese per rendersi conto che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe.
La soluzione permette quindi di velocizzare e semplificare il lavoro quotidiano nel Facility Management, ma anche di ridurre l’impiego di carta: al posto dei fogli, lo schermo di un tablet.
I Responsabili ricevono ora rapporti di sintesi mensili più ricchi di informazioni, precisi ed efficaci e possono intervenire per modificare in tempo reale quali dati ricevere e quali non sono più di interesse.
I dati possono venire archiviati e sincronizzati nel cloud; possono, inoltre, essere condivisi e analizzati da diversi Responsabili, possono prevedere notifiche push, la possibilità di scattare e caricare foto e altre funzionalità avanzate.
L’abbandono di un processo manuale e basato sulla carta in favore di una procedura digitale e automatizzata consente di risparmiare tempo, evitare gli errori di trascrizione e aumentare il livello di affidabilità delle ispezioni periodiche.
Inoltre, è possibile riorganizzare i dati in base alle esigenze dei singoli gruppi di lavoro, sempre in tempo reale, al fine di intervenire ad apportare modifiche, miglioramenti e maggiore efficienza.
L’applicativo di Ecomm srl risulta semplice ed intuitivo: permette al responsabile Risorse Umane di svolgere più agevolmente le operazioni di raccolta dati sulle ore lavorate dai dipendenti, sulle sostituzioni e sugli interventi straordinari, essendo questi caricati direttamente dai Caposervizio e dagli Operatori in tempo reale.
In questo modo si può avere sotto controllo tutti i cantieri, riducendo i costi del personale e delle attrezzature utilizzate, che nel caso di Ecomm srl si suddividono in 7 categorie, tutte da monitorare.
Il cliente di Ecomm srl può accedere alla propria pagina, controllando lo svolgimento delle operazioni programmate e segnalando eventuali anomalie riscontrate, in modo che possano essere risolte velocemente durante il servizio.
L’Applicazione Web di Ecomm srl è uno strumento fondamentale per svolgere tutte le operazioni legate al Facility Management 4.0, essa permette di:
Pianificare il Calendario degli Interventi: la generazione del calendario è semplice ed immediata, è possibile avere un calendario online sempre disponibile che contiene interventi pianificati di manutenzione ordinaria e straordinaria, su cui si possono eseguire numerose attività. Ogni modifica è immediata e semplice: spostare un intervento, dividere le relative attività su più interventi o unire più interventi in intervento unico, aggiungere o togliere la singola attività.
Generare la scheda di lavoro in pochi secondi e con altrettanta velocità si può inviarla a site manager, operatore Facility Management 4.0 o altre figure coinvolte.
Gestire una richiesta di manutenzione, generando un ticket e avvisando con gli alert i responsabili, i tecnici e agli operatori a seconda del grado di urgenza assegnato.
Creare piani di manutenzione personalizzati per i clienti o per differenti tipologie dei servizi offerti, dettagliare i tempi standard nella definizioni delle attività, e stimare i carichi di lavoro delle programmazioni generate.
Controllare gli Asset coperti dal contratto di manutenzione; estrarre il registro della manutenzione di estintori, impianti, condizionatori, mobili, macchinari.
Consentire al Cliente di Ecomm srl di accedere ai propri dati, estrarre i report di intervento e le statistiche dei lavori eseguiti.
Negli Operatori e nel Responsabili di Servizio di Ecomm srl convivono ormai la manualità e la sapienza della tradizionale Impresa di Servizi di Pulizia con la tecnologia e l’organizzazione del moderno facility management 4.0, consentendo un servizio di alta qualità a costi contenuti.
Uno dei maggiori problemi di pulizia che il settore della ristorazione si trova a dover risolvere è legato ai grassi che si accumulano nella cappa di aspirazione delle cucine, nei filtri e nelle condotte che partono dalle cucine per arrivare all’esterno.
Forse il Ristoratore non ha mai guardato dentro alle condotte di aspiraizone dei fumi, probabilmente non ha mai effettuato una videoispezione delle stesse, ma sicuramente non basta pulire periodicamente l’esterno delle cappe e i filtri per risolvere fastidiosi problemi.
L’accumulo dei grassi volatili durante la cottura dei cibi infatti produce una incrostazione su tutta la superficie interna, del sistema cappa-tubi, causando molteplici effetti pericolosi:
Gocciolamento del percolato da tubazioni e cappe
Emissioni maleodoranti, la classica puzza di fritto
Rischio di incendio delle condotte e dei camini di uscita
Aumento esponenziale della carica batterica nelle cucine
Malfunzionamento del motore di aspirazione, con aumento dei consumi energetici
Risulta evidente che il ristoratore, sia esso pizzaiolo, stella michelin o albergo, se ha la necessità di servire piatti freschi e stuzzicanti per fidelizzarsi il cliente, non puo’ certo permettersi che gocce di percolato cadano inavvertitamente sulle pentole, oppure che la puzza di fritto faccia scappare gli avventori.
Una seria azienda di Facility Management, come Ecomm srl, ha quindi l’obbligo di offrire agli Imprenditori della Ristorazione le corrette soluzioni per risolvere questi gravi problemi.
Tecnici specializzati incaricati da Ecomm srl sono quotidianamente al lavoro sul territorio per progettare gli interventi di pulizia e sanificazione, da effettuarsi necessariamente nei giorni di chiusura o anche di notte.
L’intervento di pulizia cappe e condotte dei fumi delle cucine si sviluppa generalmente in quattro step:
la videoispezione delle condotte, per permettere una accurata analisi dello stato di pulizia dello stesse e poter programmare l’intervento
l’utilizzo di schiuma attiva per staccare i residui grassi e carboniosi dalle pareti delle condotte
l’inserimento nella condotta del sistema robotizzato per rimuovere in sicurezza i residui grassi e carboniosi delle condotte
la pulizia finale della zona interessata dall’intervento, in modo da lasciare la cucina nelle migliori condizioni igieniche poer riprendere il lavoro.
Il giorno successivo all’intervento il cliente potrà piacevolmente respirare un’aria nuova all’interno della sala ristorante, mentre un eventuale controllo da parte degli organi preposti non farà che confermare la qualità della pulizia della cucina.
Nell’Abbigliamento da lavoro, come in quello per il tempo libero, abbiamo gusti diversi e ognuno ha un suo stile unico: dinamico, giovanile, alla moda, solido, resistente, funzionale e soprattutto sicuro!
Questo è lo stile Issimus.shop (coming soon on… www.issimus.shop), questo è quello che troverai nelle categorie dedicate all’abbigliamento da lavoro.
L’importanza di indossare il capo migliore, quello più consono all’attività che svolgiamo è fondamentale per lavorare bene, nel pieno comfort e in tutta sicurezza; le griffe con cui collabora Ecomm srl, per realizzare la linea di abbigliamento da lavoro, sono le migliori sul mercato e hanno recepito a pieno tutte le necessità di un mondo del lavoro in continuo movimento: dal muratore al cuoco, dall’elettricista all’ingegnere, dall’agricoltore al dentista, dalla parrucchiera alla pasticcera, dalla commessa alla addetta di sala e tati altri.
Ogni lavoro è trattato con rispetto da Ecomm srl e niente è lasciato al caso per realizzare abbigliamento da lavoro personalizzato con il brand dell’azienda: calzini, T-shirt, maglieria intima, felpe, pantaloni, gilet, giubbotti, calzature e scarpe antinfortunistiche, camici, giacche, casacche e tanto, tanto altro ancora.
Capi di abbigliamento resistenti, robusti, efficaci che lanciano uno sguardo attento ai colori e alle tendenze della moda senza rinunciare alla sicurezza, secondo le più recento normative sulla protezione del lavoratore, e all’affidabilità assoluta.
L’arrivo dell’autunno è quindi un’occasione per sedersi insieme ai consulenti Ecomm srl e pensare a come vogliamo vestire i lavoratori dell’Azienda, magari senza rinunciare ad un tocco glamour che, nell’odierna civiltà dell’immagine, e’ sempre più fondamentale.