SANIFICAZIONE PER RISCHIO BIOLOGICO: COSA E’ CONSIGLIATO E COSA NO DAL MINISTERO DELLA SALUTE ITALIANO
Una delle sfide più complesse che affrontano le Aziende di Facility Management come Ecomm srl è quella legata alla Pulizia e Disinfezione in presenza di rischio biologico elevato, come ad esempio durante la pandemia Covid-19 oppure nelle Strutture Sanitarie, siano esse Cliniche od Ospedali.
Uno dei problemi iniziali da affrontare è che comunemente si è portati a definire termini quali Pulizia, Sanificazione e Disinfezione in modo confuso, a volte come sinonimi, mentre in particolari casi si ha la tendenza a definire come pulizia anche stadi di igiene più avanzati.
In realtà ciascuno di questi concetti porta significati tecnici ben precisi e dovrebbe essere utilizzato in modo corretto e consapevole.
Occorre quindi fare chiarezza nei termini:
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La Sanificazione è un intervento mirato ad eliminare qualsiasi batterio ed agente contaminante, rendendo l’ambiente sano per la vita delle persone. Si parla quindi di Sanificazione come l’insieme delle operazioni di Pulizia e Disinfezione che si effettuano, utilizzando macchinari, prodotti chimici detergenti o disinfettanti, per riportare il carico microbico entro standard di igiene accettabili ed ottimali che dipendono dalla destinazione d’uso degli ambienti interessati.
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La Pulizia è l’insieme delle operazioni manuali o meccaniche, con l’utilizzo di acqua e sostanze detergenti (detersione), che occorrono praticare per rimuovere lo sporco visibile di qualsiasi natura (polvere, grasso, liquidi, materiale organico) da qualsiasi tipo di ambiente, superficie o macchinario. E’ un’operazione preliminare ed è indispensabile ai fini delle successive fasi di disinfezione.
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La Disinfezione è una misura, preceduta dalla Pulizia, atta a ridurre tramite uccisione, inattivazione o allontanamento/diluizione, la maggior quantità di microrganismi quali, batteri, virus, funghi o spore, al fine di controllare il rischio di infezione per persone o di contaminazione di oggetti o ambienti. Essa consiste nell’applicazione di agenti disinfettanti, chimici o fisici, che sono in grado di ridurre il carico microbiologico presente su oggetti e superfici da trattare.
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A questi termini si aggiunge la Sterilizzazione,intesa come il risultato finale di un processo che grazie all’avanzare della tecnologia, tende a garantire la condizione in cui la sopravvivenza dei microrganismi è altamente improbabile. Una popolazione di oggetti è considerata sterile se un oggetto su un milione è contaminato. Un materiale viene definito sterile quindi, se il SAL (livello di sicurezza di sterilità) è inferiore a 10−6; cioè quando le probabilità di trovarvi un microrganismo sono inferiori ad una su un milione (fonte definizione Wikipedia).
Adesso che sono chiari i termini, possiamo andare a vedere quali sono le Aziende abilitate a svolgere Sanificazioni Ambientali e che requisiti debbono avere:
- Iscrizione alla Camera di Commercio con codice Ateco 81.21 o 81.22 per attività di pulizia e disinfezione
- Nomina di un Responsabile Tecnico per le attività di disinfezione e sanificazione ambientale
Questi 2 requisiti sono le condizioni richieste oggi dalla normativa Italiana per una moderna Azienda che possa svolgere Sanificazioni Ambientali, come lo è Ecomm srl.
LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI
Nella progettazione degli interventi di pulizia e disinfezione, le moderne aziende come Ecomm srl hanno gli strumenti per individuare le diverse tipologie di ambiente, in modo da attribuire il giusto livello di servizio ed evitare sia problematiche legate al rischio infezione, sia inutili maggiori costi per interventi sovradimensionati.
La predisposizione, per ogni ambiente, delle corrette procedure di pulizia/disinfezione, prende il nome di Piano di Sanificazione, essenziale per la sicurezza igienico – sanitaria degli ambienti.
Esso comprende tutti i trattamenti, di Pulizia e di Disinfezione, necessari per rendere una superficie pulita, sia Fisicamen
te (assenza di sporco visibile), sia Chimicamente (assenza di residui di sostanze nocive compresi detergenti e disinfettanti), sia Microbiologicamente: (assenza di microrganismi patogeni dannosi e riduzione della carica batterica totale).
Per quanto riguarda gli interventi di Pulizia, che riguardano l’asportazione dello sporco visibile tramite sistemi meccanici e mediante l’uso di detergenti, possiamo suddividere questi ultimi in tre classi, che devono essere usati per diverse tipologie di sporco: detergenti acidi hanno la capacità di rimuovere lo sporco secco come calcare, ruggine, calce, mentre detergenti alcalini o basici sono solventi dello sporco grasso, in alcuni casi, per evitare di rovinare superfici delicate si ricorre a detergenti neutri, ad esempio applicati nella pulizia dei pavimenti.
Alla pulizia deve seguire inevitabilmente una prima fase di risciacquo, se necessario, per la rimozione dei detergenti e per procedere poi alle successive operazioni di disinfezione. La frequenza delle operazioni di pulizia dovrebbe essere correlata al tipo di utilizzo che si fa di un ambiente e comunque negli ambienti di lavoro le operazioni ordinarie non dovrebbero avere una frequenza inferiore a quella giornaliera.
Gli interventi di Disinfezione consistono nell’applicazione di prodotti disinfettanti, registrati al Ministero della Sanità Italiana, oppure di macchinari, che sono in grado di ridurre significativamente la carica batterica presente su oggetti e superfici, non arrivando mai a livello SAL < 10−6, come per la condizione di sterilità.
Bisogna sempre ricordare che tali prodotti sono generalmente considerati contaminanti chimici per cui il risciacquo è fondamentale per evitare problemi di contaminazione chimica, alcuni formulati non richiedono il risciacquo del prodotto unicamente per la concentrazione bassa degli attivi.
La frequenza delle operazioni di disinfezione e delle altre operazioni comprese nella sanificazione ambientale devono essere programmate in base alla destinazione d’uso dell’ambiente ed è sempre necessario prevedere interventi straordinari di disinfezione anche a seguito di situazioni di emergenza o di aumento dell’attività lavorativa.
Indipendentemente dalle tecniche utilizzate per arrivare alla sanificazione di un ambiente, è importante ribadire l’importanza di un concetto: la sanificazione deve diventare un’attività consueta e routinaria. Laddove infatti non si intervenga ad intervalli regolari si corre il rischio di una infezione batterica che se non trattata adeguatamente può portare alla successiva moltiplicazione dei batteri.
È importante quindi attuare tutte le misure di prevenzione con interventi di pulizia/disinfezione regolari e con un monitoraggio costante in modo che gli ambienti abbiano la garanzia della totale salubrità.
Proprio nella disinfezione, che dopo la pulizia completa la Sanificazione Ambientale, ci sono i dubbi di molte Aziende su cosa usare, su cosa acquistare, e cosa invece non è consigliato dal Ministero della Sanità.
Sicuramente l’utilizzo di Disinfettati registrati al Ministero della Salute è la condizione necessaria oggi per poter parlare di disinfezione (e quindi di sanificazione), esistono poi sul mercato soluzioni alternative da valutare.
Vediamo cosa propongono le varie Aziende Produttrici in questo momento e come le Autorità Sanitarie Italiane considerano i diversi prodotti e macchinari offerti per svolgere tale Sanificazione, abbiamo aggiunto un piccolo specchietto che alcune aziende spediscono per pubblicizzare e vendere i propri sistemi:

SISTEMA DI SANIFICAZIONE CON OZONO
In un ambiente chiuso e senza persone presenti (poiché in concentrazioni elevate l’Ozono è tossico per gli esseri umani), personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina automatica che agisce partendo dall’ossigeno presente naturalmente nell’aria, trasformandolo in Ozono, saturando l’ambiente e abbattendo del 99,9% i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo la stessa Macchina distrugge l’Ozono (poiché in concentrazioni elevate è tossico per gli esseri umani) e, dopo un ciclo che può andare da 30 a 60 minuti, si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Ovviamente le dichiarazioni sui siti delle Aziende che producono Macchine per Sanificazione ad Ozono, e parecchi articoli su giornali nazionali, stanno spingendo su tale tecnologia, ma occorre un approccio rigoroso per capire se veramente tale sistema funzioni e se venga riconosciuto dal Ministero della Salute come soluzione al Rischio Biologico Covid-19.
Analizzando come l’Ozono si comporta con i microorganismi, e le sue capacità di purificare aria e acqua nei processi di sterilizzazione degli ambienti (Ministero della Sanità, protocollo 24482/1996), risulta possibile che il trattamento con Ozono inattivi il virus Sars-Cov-2.
Purtroppo però non esistono ancora studi chiari su quale concentrazione di Ozono e quali tempi di applicazione siano necessari per inattivare il Virus Sars-Cov-2 che causa Covid-19.
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che l’ozono svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
Questo vuol dire che non si ha ancora chiarezza su quale tipo di Macchinario ad Ozono sia efficace e se ve ne siano di poco efficaci, visto che non ci sono standard condivisi che ne stabiliscono le caratteristiche minime.
SANIFICAZIONE A PEROSSIDO DI IDROGENO CON IONI D’ARGENTO
In un ambiente chiuso, e senza persone presenti, personale specializzato (e dotato di corretti Dpi) installa una macchina che nebulizza perossido di idrogeno con ioni di argento, saturando l’ambiente e uccidendo i microorganismi presenti (Batteri, Acari; virus, Funghi, Spore…).
Al termine del processo e dell’opportuna aerazione (alcuni consigliano di entrare negli ambienti anche 3 ore dopo) si può ritornare nell’ambiente sanificato.
Secondo la circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, per sanificare gli ambienti ospedalieri, si indica l’utilizzo di ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.
La stessa circolare indica, per sanificare ambienti non ospedalieri, di utilizzare ipoclorito di sodio 0,1% dopo la pulizia, oppure, per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare etanolo al 70% dopo pulizia con un detergente neutro.
Abbiamo quindi la certezza sul fatto che il Ministero della Salute ha quindi dato disposizioni per l’utilizzo del Perossido di Idrogeno (come per ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%) o etanolo (62-71%) come disinfettante autorizzato o consigliato per sanificare tali Virus in ambiente ospedaliero, mentre in ambiente non ospedaliero non viene consigliato.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE DI SOLUZIONE DI IPOCLORITO DI SODIO O DI SOLUZIONE IDROALCOLICA
Personale specializzato di un’Azienda di Sanificazione, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi erogatori una Soluzione di di ipoclorito di sodio (concentrazione 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (Soluzione Idroalcolica, concentrazione 62-71%).
Tale intervento di Sanificazione Ambientale è svolto secondo disposizioni date dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020.
Nelle operazioni di Sanificazione e Bonifica delle RSA con Ospiti malati di Covid-19, il personale specializzato per la decontaminazione dell’Esercito Italiano segue questa prassi.
Segnaliamo che, sia Arpa Piemonte che Arpa Liguria, già dal 15/03/2020, hanno chiesto che in queste sanificazioni venga utilizzata preferibilmente la Soluzione a base di Etanolo, poiché il Cloro (contenuto nell’ipoclorito di sodio o nella candeggina) è irritante e potrebbe inquinare le falde acquifere.
SANIFICAZIONE A FOTOCATALISI
Sistemi automatizzati, per mezzo di composti reattivi dell’ossigeno, come sostengono i produttori di tali macchinari, possono abbattere del 99% la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Sistemi di Fotocatalisi come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
SANIFICAZIONE MEDIANTE NEBULIZZAZIONE AEROSOL DISINFETTANTI REGISTRATI AL MINISTERO DELLA SANITA’ VIRUCIDI/BATTERICIDI
Personale specializzato, e con opportuni Dpi, entra negli ambienti da sanificare e nebulizza con appositi macchinari un aerosol di Disinfettanti virucidi/battericidi, generalmente a base di Sali Quaternari di Ammonio o altri principi attivi come Cloro o Alcool, con basse percentuali di alcool o cloro.
Tale intervento di Sanificazione Ambientale non soddisfa i requisiti dati dalla circolare del Ministero della Salute n.5443 del 22/02/2020, poiché la sostanza nebulizzata, pur essendo un Disinfettante registrato dal Ministero della Sanità, non contiene la corretta concentrazione di ipoclorito di sodio (concentrazione richiesta 0.1% -0,5%) oppure di etanolo (concentrazione richiesta 62-71%).
L’efficacia di un Disinfettante, anche se registrato dal Ministero della Sanità, ma che non contenga le corrette concentrazioni richieste dal Ministero per la Sanificazione Ambientale da rischio Covid-19, non è stata provata.
SANIFICAZIONE CON VAPORE 160°/180°
Macchine a Vapore industriali generano vapore, almeno a 160°, e lo miscelano a disinfettanti al fine di abbattere la carica microbica presente in un ambiente (virus, batteri, muffe..).
In linea teorica, e secondo i produttori di tali macchinari, il vapore a 160°/180° è in grado sanificare un ambiente, ma non esistono studi confermati correlati al Coronavirus Sars-Cov-2.
Tali sistemi possono venire utilizzati in presenza di persone negli ambienti da sanificare.
L’efficacia virucida di Sistemi a Vapore abbinati a disinfettanti è stata valutata per il Virus H1N1 secondo normativa europea EN 14476 (Prova quantitativa in sospensione per la valutazione dell’attività virucida in area medica).
Sulla base dei risultati ottenuti, nella condizione sperimentale adottata in questi test, il Sistema a Vapore 160°/180°, abbinato al disinfettante, ha causato una riduzione maggiore o uguale al 99,99% del Virus H1N1 dopo 15 secondi di tempo di contatto.
Il Ministero della Salute però non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Vapore come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2,
Il Ministero della Salute però ha chiaramente detto che (fonte: sito www.salute.gov.it) non ci sono attualmente evidenze che il vapore svolga una funzione sterilizzante nei confronti del nuovo coronavirus e che conseguentemente metta al riparo dal contrarre l’infezione.
SANIFICAZIONE TRAMITE PLASMA FREDDO
Secondo studi pubblicati nel 2019 da ricercatori dell’Università del Michigan, e secondo i produttori di tali macchinari, il Non thermal plasma (NTP) è una tecnologia che riesce a distruggere il 99,9% degli agenti patogeni inclusi i virus aerotrasportati.
L’NTP è un fenomeno fisico generato a temperatura ambiente, utilizza l’aria come miscela gassosa trasformandola in un gas ionizzato costituito da varie particelle caricate elettricamente sia + che – : elettroni, ioni, atomi e molecole che scontrandosi tra loro producono specie ossidanti, la reattività delle particelle provoca poi fenomeni di ossidazione in grado di disaggregare i composti organici volatili, batteri, microorganismi, odori.
La Sanificazione svolta comprenderebbe l’aria, ma non le superfici.
Il Ministero della Salute non ha dato, ad oggi, disposizioni sull’utilizzo di Macchine a Plasma Freddo come metodo autorizzato o consigliato per sanificare da Virus Sars-Cov-2.
Bene, dopo aver specificato caratteristiche e corrispondenza alla normativa per il contenimento del Rischio Biologico… a Voi la scelta!